Famiglia Cristiana attacca: “Berlusconi come un signore rinascimentale”

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Nella vicenda della ”minorenne Ruby”, ”marocchina che si tentò di far passare per nipote del presidente egiziano”, ”risalta la personalità di un politico che, forse, ha sbagliato secolo, immaginandosi simile ai signori rinascimentali ai quali tutto era permesso, grazie all’assenza di un’opinione pubblica informata e all’acquiescenza delle gerarchie circostanti”.

E’ l’opinione di Famiglia Cristiana, in un intervento pubblicato oggi sul suo sito online, sulle vicende che riguardano il premier Silvio Berlusconi. Il settimanale dei Paolini parla anche di ”una politica stretta intorno alla presenza di una sola persona, fino a un devastante conflitto fra le istituzioni”.

Nell’articolo intitolato ”I diritti dei lavoratori e dei politici”, Beppe Del Colle affronta le due vicende nelle quali in questi giorni ”l’Italia ha offerto a se’ stessa la doppia immagine che la caratterizza in questi anni di crisi”. Da una parte, ”una politica stretta intorno alla presenza di una sola persona, fino a un devastante conflitto fra le istituzioni; dall’altra, una società alle prese con modi relativamente nuovi di concepire le relazioni industriali”.

Secondo Famiglia Cristiana, ”alla prima immagine si riferiscono la sentenza della Corte costituzionale a proposito della legge sul legittimo impedimento per le più alte cariche dello Stato a presentarsi ai processi penali in cui sono imputate: una sentenza che ha dimezzato le possibilità offerte da quella legge, riaffidando ai giudici il compito di vagliare se un impedimento proposto dalla difesa sia o no giustificato, nel rispetto dell’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla giustizia”.

E, il giorno dopo – prosegue -, ”la richiesta della Procura di Milano di un giudizio immediato contro Berlusconi per due ipotesi di reato: atti sessuali con una minorenne in cambio di denaro o di altra utilità economica, e concussione nei confronti di funzionari di Polizia impegnati, il 27 maggio 2010, a identificare la predetta minorenne denunciata per furto da una conoscente”. ”Non abbiamo la minima intenzione – scrive ancora il diffuso settimanale cattolico – di esprimere previsioni a proposito di questo giudizio immediato, chiesto perentoriamente da una Procura (che in un documento ufficiale si dice in possesso di prove sufficienti per far saltare tutta la fase di giudizio preliminare) e contro cui la difesa del premier sta preparando una prevedibile strategia di rinvii”.