Fini: “Bocchino dimissionato senza ragione, ha la mia solidarietà”

Pubblicato il 30 Aprile 2010 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

“Ritengo che Italo Bocchino sia stato dimissionato senza che ci fosse una ragione. Per questo ha la mia solidarietà”. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini rispondendo all’università dell’Insubria alla domanda di uno studente di scienze della comunicazione.

Ma attenzione, ha detto Fini, a non parlare di epurazione: “Ieri – ha spiegato Fini – Bocchino ha potuto esprimere la sua posizione. Attenzione a non far credere che ci sia una dittatura o che stiamo per entrare in una dittatura. Questo non é vero. Quando c’é una dittatura non c’é alcuna possibilità di dire le proprie idee”. “La mia – ha proseguito Fini – non è apologia della moderazione ma l’invito a non avvelenare di più le coscienze e a non seminare l’odio, e a non indurre chi non ha tutti gli elementi a dar vita ad una stagione che l’Italia ha già vissuto”.

Ieri Bocchino aveva accompagnato le sue dimissioni definitive con parole  durissime contro il Pdl e il premier Silvio Berlusconi. «È stato lui – ha spiegato Bocchino – a chiedere la mia testa. Per Bocchino, quindi, il premier ha dato il via a «un’epurazione figlia di un’ossessione» nei suoi confronti.  Nessuna epurazione invece secondo paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. «Le dimissioni è lui stesso che le ha presentate e la firma in calce è la sua, non di Silvio Berlusconi o altri».

Intercettazioni Parlando davanti agli studenti dell’università dell’Insubria, Fini torna a distinguersi dalla linea della maggioranza sul tema intercettazioni: “Non penso sia giusto leggere sui giornali ciò che due persone che non sono indagate si dicono al telefono, ma ciò non significa limitare la libertà della magistratura di indagare”. Quindi a proposito del disegno di legge ha precisato: “E’ sempre buona regola attendere che venga scritta l’ultima parola se non l’ultima virgola. In questo caso il testo uscito dalla Camera è stato modificato dalla commissione Senato anche dopo le sollecitazioni dell’associazione nazionale dei magistrati. Aspettiamo quindi che esca il testo completo”.

Informazione “Nonostante tutto preferisco l’informazione politica che c’é oggi. Preferisco – ha detto Fini – leggere il retroscena inventato, il virgolettato immaginato piuttosto delle veline che un tempo venivano passate al giornalista moderato che le leggeva in tv con lo sguardo imbambolato.Oggi ci sono molti problemi ma io non rimpiango i bei tempi andati. In televisione spesso mostrano le vecchie tribune politiche. Erano noie mortali”.

Legge elettorale “Se vogliamo che ci sia un rapporto elettori-territorio e anche per responsabilizzare l’eletto, al netto di tutto, quello del collegio rimane il metodo più utile”.”E’ di moda dire – ha aggiunto – che l’attuale legge elettorale è un porcellum perché ci sono dei nominati. Questo é vero, però attenzione perché chi dice di rimettere le preferenze a volte sono gli stessi che dicevano che le preferenze erano la degenerazione della politica”.

Nobel a Internet “Sono convinto che il nobel della pace debba essere attribuito a internet e per questo ho aderito al comitato che lo ha proposto. Internet – ha spiegato – è la platea che più di ogni altra dà la possibilità di scambiare informazioni, e non è un caso che le dittature cercano di limitarla”. Fini ha fatto anche due esempi: “Non è un caso se proprio Cina e Iran sono in testa per limitarlo”.