Foggia, il sindaco Gianni Mongelli si dimette: “Troppi tagli, insostenibile”

Pubblicato il 17 Luglio 2012 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Mongelli

FOGGIA – Il sindaco di Foggia Gianni Mongelli (Pd) di fronte a una spending review “insostenibile” ha gettato la spugna. “Troppi tagli”, per questa ragione il primo cittadino ha formalizzato le sue dimissioni. “Ho maturato questa dolorosa decisione – scrive Mongelli in una nota – all’esito di una riflessione sui tre anni quotidianamente trascorsi a lavorare esclusivamente per la città e i cittadini. Tre anni in cui, anche con scelte difficili, mi sono assunto in pieno l’onere di offrire una prospettiva alla città e la responsabilità di superare le oggettive difficoltà”.

Per Morelli, tre anni alla guida di una coalizione di centrosinistra burrascosa, la sua città, in queste condizioni non può reggere. Complice le buie prospettive degli ultimi giorni durante i quali si sono concentrati una serie di eventi negativi: l’azienda rifiuti è fallita con 350 lavoratori a rischio e la società di calcio è fuori dai professionisti, dopo 92 anni, perchè nessuno ha trovato 885.000 euro cash per una polizza fidejussoria a garanzia dell’iscrizione. Foggia è k.o. e con le mani nei capelli Mongelli non sa immaginare modi per garantire la sostenibilità dei tagli chiesti dal governo.

”Nell’attuale contesto finanziario e legislativo, segnato dall’inasprimento della crisi della finanza pubblica e dell’economia reale, la complessità della situazione specifica di Foggia – spiega Mongelli – è stata aggravata dalle decisioni assunte dal Governo nazionale nell’ultimo triennio, sintetizzate da un taglio di circa 25 milioni dei trasferimenti statali”.

”Gli effetti della manovra connessa alla spending review produrranno – secondo Mongelli – ulteriori e ancor più drammatiche conseguenze sui servizi essenziali e le funzioni istituzionali dell’Ente, che l’Amministrazione comunale si è sforzato di riorganizzare con il duplice obiettivo di ridurne i costi e migliorarne l’efficacia”.

”Una prospettiva ormai non più sopportabile per la città e per me insostenibile. Emblematico – conclude Mongelli – è quanto accaduto proprio questa mattina a Palazzo di Città, con l’occupazione prima del mio ufficio e poi della Sala Giunta da parte dei lavoratori della Foggia Servizi: testimonianza anche del progressivo isolamento istituzionale in cui il sindaco si trova ad affrontare vertenze sociali sempre più drammatiche”.