Gino Paoli, ex deputato Pci: no vitalizio nei 2 anni Siae

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2015 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA
Gino Paoli, ex deputato Pci: no vitalizio nei 2 anni Siae

Gino Paoli (Foto Ansa)

GENOVA – Niente vitalizio nei ventuno mesi in cui è stato presidente della Siae. Non c’è pace per Gino Paoli, costretto a restituire 42 mila euro di pensione da ex parlamentare per i due anni trascorsi alla guida dell’associazione degli autori ed editori. Incarico che il cantautore ha lasciato a febbraio 2015 perché indagato per evasione fiscale: da quella data Paoli ha ripreso a percepire il vitalizio. Ma ha dovuto rinunciare ai soldi maturati nei mesi precedenti, non senza lottare.

Il cantautore percepisce un assegno di 2.019 euro dal 1994 per essere stato eletto alla Camera nella legislatura precedente, 1987-1992. La vicenda ha inizio a dicembre 2013, quando i questori di Montecitorio sospendono il doppio assegno all’ex deputato del Pci perché chiamato a maggio dello stesso anno alla guida della Siae. Chiedono anche la restituzione dei soldi erogati nei sette mesi precedenti. Paoli riconsegna il “maltolto”, ma ricorre in appello. Oggi il Collegio di Montecitorio ha respinto la sua richiesta: “La carica alla Siae – decretano i deputati Tancredi Turco, Alberto Losacco e Antonio Marotta – è incompatibile con il mandato parlamentare”.

La beffa è che in futuro Paoli potrebbe trovarsi a rinunciare anche a una parte dell’assegno ora ripristinato. A mettergli i bastoni tra le ruote potrebbe essere proprio uno dei deputati-giudici che gli hanno inflitto il primo stop. Tancredi Turco, ex grillino ora iscritto ad Alternativa Libera, ha presentato una proposta per equiparare i vitalizi alle regole dell’Inps: “Fino ad oggi – spiega Turco – per i parlamentari è previsto un coefficiente molto più vantaggioso di quello utilizzato per tutti gli altri comuni mortali. Vogliamo che in futuro non accada più”.