Martedì il giorno del giudizio per La Russa, quale sanzione? Censura o niente voto in Aula

Pubblicato il 1 Aprile 2011 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

Ignazio La Russa

ROMA – Martedì 5 aprile sarà il giorno del giudizio per il ministro della Difesa Ignazio La Russa:. Dovrà pagare per il suo “vaffa” a Montecitorio: quale sarà la sanzione lo deciderà l’Ufficio di presidenza della Camera, secondo il parere dei deputati questori.

Le ipotesi sono due: censura o niente voto in Aula. E’ difficile stabilirlo visto che il ministro siciliano classe 1947 è il primo ad aver partecipato a un Camera show, almeno con queste modalità, “vaffa” compreso. In passato infatti ci sono state una censura a Paolo Cento e un richiamo all’ordine a Vittorio Sgarbi, che erano sottosegretari. L’articolo 60 del regolamento contempla se sanzioni, ma non per i ministri.

“Il Collegio dei questori ha espresso la più ferma deplorazione per la particolare gravità del comportamento”,  ha detto il destinatario delle parole di La Russa, Gianfranco Fini ai deputati. “Tuttavia, ha constatato l’assenza di precedenti relativi a sanzioni irrogate nei confronti di ministri per comportamenti tenuti in aula”.

Lui, il diretto interessato e accusato,  si difende: “Mi spiace per quello che è successo, ma Fini sa che non l’ho insultato e gliel’ho anche detto ieri, anche se doveva essere una telefonata privata e me la sono trovata sulle agenzie. Se avessi voluto insultare Fini avrei avuto altre occasioni per farlo anche in questi 30 anni. Quello che è successo è stato strumentalizzato anche in Aula”.

Il Pdl propende per la censura, mentre il Pd spinge perché il ministro non voti in Aula. “Sottrarre i deputati membri del governo al complesso delle regole e degli obblighi per assicurare l’ordinato e corretto funzionamento della Camera, finirebbe per realizzare per essi uno statuto rafforzato sul piano parlamentare determinando nei fatti per essi una sorta di immunità nel linguaggio e nei comportamenti che non spetta agli altri deputati”, ha commentato Fini.