Grande Oriente contro Rosy Bindi: “Come Mussolini nel ’25 abolì la libertà di associazione…”

Pubblicato il 28 Aprile 2017 - 06:55 OLTRE 6 MESI FA
Grande Oriente contro Rosy Bindi: "Come Mussolini nel '25 abolì la libertà di associazione..."

Grande Oriente contro Rosy Bindi: “Come Mussolini nel ’25 abolì la libertà di associazione…” Lo scontro fra Rosi Bindi e Stefano Bisi continua

Il diritto alla libertà di associazione è stato rivendicato da Stefano Bisi, giornalista e gran maestro del Grande Oriente d’Italia, nel suo intervento al convegno della Fondazione Luigi Einaudi intitolato “Le libertà decadenti”. Si va dal diritto all’informazione, stretto fra i nuovi media e le fake news della rete, al diritto alla privacy, a rischio a causa della invasione tecnologica e robotica della sfera individuale, al diritto di associazione.

Il convegno si è svolto nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Sono intervenuti Corrado Ocone della Fondazione Einaudi, Francesco Pizzetti Capo di Gabinetto del Ministeri Affari Regionali e già garante della Privacy, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, e che è stato introdotto da Andrea Pruiti Ciarello consigliere Cda della Fondazione Einaudi.

Andrea Pruiti Ciarello ha evidenziato il grande rischio alle libertà conquistate dall’Europa rappresentato da demagogia e populismi, che sono frutto di oscurantismo e di ignoranza. Pruiti Ciariello ha anche illustrato la genesi degli articoli 18 (libertà di associazione) e 21 (libertà di stampa) della nostra Costituzione. Oggi quei sacrosanti principi, fondamenti della nostra società libera, sono fortemente minacciati.

Pizzetti ha ricordato che la disinformazione non è un fenomeno nuovo, ma che sicuramente viene oggi enfatizzato dalla rete. Sono da ripensare e ridefinire gli strumenti a garanzia della libertà di informazione e manifestazione del pensiero, come anche quelli a tutela della privacy e della libertà di associazione, libertà che ha sempre dovuto fare i conti con il concetto di segretezza:

“Nel nostro ordinamento, l’Autorità Giudiziaria non incontra limiti, nel rispetto della legge, quando si tratta di perseguire un reato”.

Ma, ha chiesto Stefano Bisi, se un reato da contestare e un individuo al quale contestarlo non ci sono? “Non sono ammesse generalizzazioni, che è quello che invece ha fatto la Commissione Antimafia”.  Ha aggiunto Bisi:

“La Commissione Antimafia  agisce con i poteri e i limiti dell’Autorità Giudiziaria, ma non sono previsti strumenti ai quali ricorrere come si può invece fare nei confronti di un pubblico ministero. È aberrante che i provvedimenti di questo organismo parlamentare non siano impugnabili e il cittadino non abbia nessuna possibilità di appellarsi”.

Questo è il caso del Grande Oriente, che non ha potuto rivolgersi al tribunale della libertà contro l’iniziativa della Commissione Antimafia di sequestrare elenchi di iscritti senza che alcun reato specifico fosse contestato in quanto libera associazione:

”Occorre una riflessione sui poteri dell’Antimafia, che svolgendo attività giudiziaria può interferire e interferisce con l’attività dell’autorità giudiziaria e la può anche danneggiare”.

Bisi ha dato atto che il discorso di Laura Boldrini, presidente della Camera, nel giorno dell’ottantesimo anniversario della morte Antonio Gramsci, è stato l’unico e coraggioso intervento in cui  stata ricordata la legge con la quale il Fascismo nel novembre del 1925 mise al bando la Massoneria:

“Una legge, che è molto simile, al pdl presentato da un membro della Commissione Antimafia, una legge che oggi impedirebbe a Enrico Fermi, che era un massone, in quanto massone di insegnare in una università”.

Corrado Ocone ha tratteggiato da un punto di vista storico filosofico il pensiero liberale sottolineandone la drammatica dialettica con i totalitarismi contro i quali ha fatto appello a riscoprire tutta la forza dirompente dello spirito critico e dell’intelligenza libera.