Guerra e governo: Bossi e Berlusconi in crisi? Il Senatur: “Non so come finirà”

Pubblicato il 30 Aprile 2011 - 12:46| Aggiornato il 2 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Di certo c’è quello che dice il leader della Lega Umberto Bossi: «Siamo contro la guerra, ma la guerra è una cosa e il governo un’altra». Poi ci sono i retroscena, quelli che raccontano di telefonate, discussioni a distanza, fastidi e malumori. Inoltre ci sono i bluff, i racconti di chi assicura che crisi non ce n’è e non ce ne sarà.

In effetti dopo qualche amarezza Bossi e Berlusconi hanno ricominciato a parlarsi e a cercare di sanare quella crepa sull’intervento italiano in Libia.

Secondo quanto scrive Giovanni Cerruti sulla prima pagina della Stampa del 30 aprile scorso «questa storia non avrà un finale a breve, e magari nemmeno lieto».

Insomma la questione non si può liquidare in qualche battuta: «Però Silvio mi ha davvero deluso, mai stato così incazzato con lui». Secondo Cerruti Bossi è sempre stato diffidente, ma ora lo è molto di più.  «Mi sa che fino alla prossima settimana non mi trova», dice Bossi alla Stampa. «Mi chiami quando ha trovato la via d’uscita, il punto di caduta e le spiegazioni. Perché è vero che non voglio far cadere il governo, c’è di mezzo Napolitano, non posso farlo saltare. Però attenzione, la mia delusione è tanta e i miei sono incazzati neri, basta sentire due minuti di “Radio Padania”;: se Berlusconi insiste con i bombardamenti, e poi, sono sicuro, verrà l’intervento dei soldati via terra, allora può capitare di tutto».

Poi scrive che a Bossi, ad esempio per Letizia Moratti a Milano, è quasi passata la voglia di far campagna elettorale in coppia con Berlusconi. «Intanto precisiamo che è lei che viene da me e da noi, non il contrario. E poi già che ci siamo le dico che vengo poco a Milano perché ci sono troppe buche nelle strade».