Guido Bertolaso, passo falso con la destra e Lega sui rom

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2016 - 08:19 OLTRE 6 MESI FA
Guido Bertolaso (foto Ansa)

Guido Bertolaso (foto Ansa)

ROMA – Guido Bertolaso, passo falso con la destra e Lega sui rom.  “Con i rom niente ruspe, sono una categoria vessata. Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata. Con i nomadi servono più diplomazia, più tatto, più cautela” questa la frase del neo candidato a Roma del centro destra Guido Bertolaso che sta facendo discutere, e molto, tra i suoi alleati.

Guido Bertolaso ha anche confidato di “non aver mai votato Berlusconi, mi definisco un vecchio democristiano” e ha detto di avere in comune con Salvini “la voglia di fare e di cambiare la situazione a Roma e nel resto d’Italia. Lui è uno concreto, bada al sodo e in questo mi ritrovo. Poi magari su alcuni problemi specifici abbiamo idee diverse. Ma è intelligente e ragionevole, ci siamo parlati al telefono”.

Delle sue vicende giudiziarie ha detto di aver chiesto “quattro anni fa, per due volte, il rito abbreviato, perché sono innocentissimo ma mi è stato negato”. E alla domanda sull’avversario più temibile in un eventuale ballottaggio ha risposto che gli “dispiacerebbe doversi confrontare con Roberto Giachetti, perché è un amico”. Ma ai suoi alleati è piaciuto poco anche il passaggio sui dipendenti comunali: “Sono troppi, almeno per come vengono usati ora, ovvero malissimo. Per ora vanno riorganizzati, redistribuiti, poi in futuro si vedrà”.

Con Alfio Marchini, invece, sono già iniziate le schermaglie elettorali: “È uno perbene, è entusiasta ma ho delle perplessità sulla sua esperienza e la sua capacità di governo di una città complessa come Roma. Non bastano esntusiasmo e soldi. Io invece gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto”. Poi ha espresso apprezzamento per il Movimento 5 Stelle: “Sono animati da buonissima volontà, forse sono un po’ troppo aggressivi ma hanno anche le loro ragioni e in ogni caso hanno portato aria di novità nel panorama politico molto paludoso. Io non ho un’opinione negativa nei loro confronti, sono loro che l’hanno nei miei, purtroppo, perché non conoscono veramente la persona che sono”. Su affittopoli la ricetta è chiara: “Fuori tutti, tranne quelli veramente indigenti, che sono un’assoluta minoranza. Poi gli immobili comunali vanno messi a profitto”.