Inchiesta G8: pm chiedono alla Camera di poter procedere contro Lunardi

Pubblicato il 21 Agosto 2010 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

Pietro Lunardi

Il tribunale dei ministri di Perugia ha dato il via libera alla trasmissione alla Camera della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Pietro Lunardi indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta in corso a Perugia sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi.

I giudici hanno cosi’ accolto l’istanza avanzata dalla dalla procura del capoluogo umbro. Lunardi si e’ comunque sempre detto estraneo a ogni addebito.

L’ex ministro è stato indagato dai pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi insieme al cardinale Crescenzio Sepe, anche lui accusato di corruzione. I due sono stati coinvolti nell’inchiesta per la vendita nel 2004 di un palazzo di Propaganda Fide, quando era guidata dall’attuale arcivescovo di Napoli, all’ora responsabile delle Infrastrutture. A un prezzo considerato ”di favore” dagli inquirenti per i quali ”a fronte di tale acquisto” venne erogato dalla Arcus un finanziamento per un museo in piazza di Spagna.

Anche il cardinale Sepe ha sempre respinto ogni accusa. L’autorizzazione a procedere nei confronti di Lunardi era stata chiesta dalla procura di Perugia il 19 giugno scorso (contestualmente all’invio di avvisi di garanzia allo stesso Lunardi e al cardinale Sepe). Dopo averla valutata, il tribunale dei ministri ha inviato gli atti alla procura della Repubblica perche’ li trasmetta alla Camera alla quale spettera’ la decisione di concedere o meno l’autorizzazione a procedere.

Lunardi: l’ok del Tribunale dei ministri e’ ”solo un passaggio intermedio. Deve essere chiesta l’autorizzazione al Senato che dopo averla discussa in Commissione la deve votare in Aula. E il risultato non e’ scontato”. L’ex ministro alle Infrastrutture, Pietro Lunardi, mostra tranquillità sugli sviluppi dell’inchiesta dei grandi appalti del G8 che lo vede coinvolto e afferma di non essere a conoscenza del via libera del Tribunale dei ministri ma ”si tratta solo di una richiesta di autorizzazione a procedre non e’ certo un rinvio a giudizio, occorre ancora un passaggio al Senato” aggiunge Lunardi.

”Sono tutte accuse da verificare, non hanno certo elementi per poter dare un giudizio”, dice. ”Ho ricevuto un avviso di garanzia, significa che stanno indagando, che siamo alla fase delle indagini. Non ci sono estremi per nessuna accusa”. D’altra parte, aggiunge, ”non sono mai stato interrogato dai giudici, non mi hanno mai chiamato”.

Riguardo al legame che e’ stato ipotizzato tra l’acquisto di un immobile di proprieta’ di Propaganda Fide da parte di Lunardi, e ”i fondi concessi al Vaticano per il restauro di Piazza di Spagna non c’e’ nessun collegamento. L’autorizzazione – afferma l’ex ministro – e’ stata data dai Beni Culturali dall’allora ministro Buttiglione, io ho dato il concerto quindi…”. E i rapporti con Angelo Balducci? ”Balducci puo’ aver fatto altre cose ma i miei rapporti con lui sono stati sempre corretti”.

Lunardi torna anche sui sospetti di illeciti con il costruttore Diego Anemone in relazione a lavori di ristrutturazione eseguiti da quest’ultimo in alcune proprieta’ di Lunardi. ”I lavori sono stati fatti per restituirmi un favore che io avevo fatto a lui, come avevo gia’ spiegato, tutto qui” dice l’ex ministro affermando che il dirigente supertecnico del ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, ”non figura negli atti che mi riguardano”. Lunardi attende ora la richiesta di autorizzazione al Senato. ”L’esito? Non lo posso sapere ma sono tranquillo”.