Berlusconi: “Siamo tutti spiati, non c’è vera democrazia. Bisogna riformare la Costituzione”

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA

“Siamo tutti spiati. Questa non è vera democrazia, non c’è la tutela della libertà di parola”.  Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all’Assemblea di Confcommercio attacca le intercettazioni. “Ci sono in Italia circa 150 mila telefoni sotto controllo: considerando 50 persone per ogni telefono, vengono fuori così 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate“.

“Non tolleriamo più questa situazione. Ditemi se è possibile essere spiati in questo modo. C’è una piccola lobby di magistrati e giornalisti che è contro” il disegno di legge del governo.

“Noi abbiamo preparato il provvedimento in quattro mesi”, ma – dice il Cavaliere – l’iter si è rivelato lunghissimo. “Ora si parla di metterlo in calendario per il mese di settembre, poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato lo firmerà e poi quando uscirà ai pm della sinistra non piacerà e si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, la boccerà“, dice il presidente del Consiglio.

COSTITUZIONE “Bisogna riformare la nostra Costituzione” sottolineando la necessità di “riformare profondamente le istituzioni del nostro Paese”. “L’architettura istituzionale” creata da nostri Padri costituenti “risentiva della dittatura” e di conseguenza il presidente del Consiglio ha “pochi poteri”, ribadisce il premier.

Cambiare il rapporto tra lo Stato e i cittadini. Basta calvario, bisogna finirla con le decine di autorizzazioni” necessarie per aprire un esercizio commerciale. “Si potrà fare tutto ciò che non è vietato dalla legge. Si vuole aprire una pizzeria? Si aprirà senza chiedere autorizzazioni”, dice il premier. “Lo Stato, a sessanta giorni dall’inizio dell’attività, effettuerà una visita di controllo da parte di un solo ente che dirà che cosa va cambiato per la legge”. Per Berlusconi si tratta di “una vera rivoluzione liberale. Lo faremo prima con una legge ordinaria e poi con una riforma delLa Costituzione dell’articolo 41”.

“Tra il dire e il fare in Italia c’é di mezzo non solo il mare, ma addirittura l’Oceano. E quando un imprenditore come me deve passare sotto continue forche caudine, dice ‘chi me lo fa fare, ritorno a fare cio’ che facevo prima o vado in pensione”.

RIFORMA GIUSTIZIA PENALE “Stiamo preparando una grande riforma della Giustizia penale”.  Il premier spiega che una volta che la riforma arriverà in Parlamento l’auspicio è che il Parlamento la approvi entro la legislatura”.

MANOVRA Per quanto riguarda la manovra Berlusconi ha detto che essa “non comporta sacrifici al mondo delle imprese ma alle amministrazioni pubbliche che devono limare sprechi, spesa pubblica andrebbe dimezzata in province, regioni e comuni e avremmo così numeri abbondanti”. “Abbiamo troppa gente che vive di politica, non solo in Parlamento, ma nelle province e nei comuni. Bisognerebbe dimezzarla”.

“Abbiamo iniziato l’anno meglio di Francia e Germania. La direzione è quella giusta”, ribadisce. Sui tagli degli statali dice che negli anni hanno avuto aumenti delle retribuzioni e questa volta “aspettino un giro”. “I pensionati e i dipendenti pubblici non hanno avuto nulla da soffrire dalla crisi”, afferma Berlusconi. Parlando sempre della crisi sottolinea l’importanza di “avere fiducia” e non far vincere il pessimismo e la paura.

Il premier rivendica con orgoglio di essere a capo di un esecutivo che “ha fatto molto”. Ma recrimina: “se le condizioni di operatività fossero diverse potremmo fare molto di piu”. “Il governo ha fatto e operato: ti consegno una copia del nostro lavoro di due anni, realizzato con fatica”, dice poi Berlusconi rivolto al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, rinunciando a seguire il discorso scritto preparato per l’intervento.