Intercettazioni, procuratore Nello Rossi spiega: “Multare gli editori è una forzatura alla legge”

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA

Nello Rossi, procuratore aggiunto a Roma e coordinatore del pool per i reati economici, commenta così il ddl sulle intercettazioni, che introduce “sanzioni pecuniarie molto elevate nei confronti delle case editrici per l’indebita pubblicazione di atti di un processo penale”. “Ho molti dubbi sul fatto che il decreto legislativo del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche si possa estendere al settore dell’informazione”, spiega Rossi.

“L’ente proprietario di un organo di informazione – continua Rossi in un’intervista a Repubblica – sarà investito di compiti di vigilanza che potranno in ogni momento entrare in rotta di collisione con l’autonomia professionale dei direttori e dei giornalisti e con il loro dovere di informare il pubblico sui fatti di interesse collettivo. Le vittime di questi prevedibili conflitti – avverte – potrebbero essere la libertà d’informazione e il diritto di cronaca”.

Per il procuratore “ci sarà una duplice ricaduta. La libera informazione rischia d’essere assimilata a un’attività potenzialmente criminogena, da circondare di preventive cautele e restrizioni. E ciò – osserva – si pone in totale dissonanza rispetto agli orientamenti più volte espressi dalla Consulta e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”.