Festa Unità d’Italia, Bossi: “Il 17 marzo si deve lavorare”

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

“La festa sarà percepita in modo diverso e diversa intensità a seconda dei luoghi”. Lo afferma il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, a margine della conferenza stampa rispondendo a chi gli chiede un commento sulla proclamazione del 17 marzo come festa nazionale per l’unità d’Italia. Alla giornalista che gli domanda se si debba lavorare, il Senatur risponde: “Sì, si deve lavorare”.

Dunque la giornata di festa per celebrare il 17 marzo l’Unità d’ Italia continua a dividere l’opinione pubblica, le parti sociali ma anche il governo. Dopo l’appello lanciato la scorsa settimana da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ad evitare che la celebrazione diventi l’occasione per un aggravio di costi per le imprese e per una perdita di preziose ore di lavoro, il ministro della Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli aveva criticato la scelta di indire una giornata di festitività, auspicando che gli uffici pubblici possano rimanere aperti.

Il 17 marzo non si lavora “è una decisione già presa, e non sempre è necessario che tutti siano d’accordo” ha tagliato corto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa ed anche il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, stemperava la polemica. “I 150 anni dall’unità d’Italia si festeggiano solo quest’anno, mi sembra che per una volta si possa festeggiare senza andare a lavorare” dice Romani che aggiunge: il primo maggio cade di domenica e il 25 aprile è Pasquetta “se c’è solo questo di ponte allora festeggiamo”.