Iva, Service Tax, precari, costi politica, debiti P.A.: governo, autunno caldo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2013 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA
Iva, Service Tax, precari, costi politica, debiti P.A.: governo, autunno caldo

Enrico Letta e Angelino Alfano (Foto Lapresse)

ROMA – Iva,  Service Tax, regolarizzazione dei precari, tagli ai costi della politica e pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione: sono alcuni dei punti dell’agenda del governo Letta per il prossimo autunno. Ne scrive dettagliatamente Raffaello Masci sulla Stampa.

Iva: uno dei punti cruciali insieme all’Imu. Attualmente l’aliquota base è al 21%. Confcommercio lamenta che è così alta deprime i consumi interni e frena la ripresa. L’aumento a questa soglia fu deciso l’anno scorso dal governo di Mario Monti, che aveva anche programmato di alzarla ulteriormente al 22% nel 2013. L’aumento è stato congelato dal governo di Enrico Letta, che però ad ottobre dovrà decidere. Per scongiurare l’innalzamento al 22% serve un miliardo di euro.

Service Tax: è la nuova tassa che, a partire dal 2014, unificherà Imu e varie tasse comunali legate all’erogazione di servizi come la nettezza urbana (cioè la vecchia Tares-Tarsu). Proprio la Tares avrebbe dovuto registrare un aumento di 30 centesimi a metro quadrato di casa. Saltato l’aumento resta da capire che cosa decideranno i Comuni.

Stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione: tra le proposte presentate dal ministro della Funzione pubblica, Giampiero D’Alia, ci sono concorsi riservati a chi abbia maturato, negli ultimi cinque anni, tre anni o più di contratto a tempo determinato, e anche la proroga da dicembre 2014 a dicembre 2016 di altri contratti a termine. Altra misura che toccherà i dipendenti pubblici è la riduzione di 8mila lavoratori prevista dal governo Monti: chi tra loro ha i requisiti andrà in pensione secondo le norme precedenti alla riforma Fornero.

Debiti della Pubblica Amministrazione: una prima tranche dei 90 miliardi dovuti dallo Stato alle imprese è in fase di saldo, una seconda (40 miliardi nel 2013) dovrebbe arrivare entro l’anno. Tra le ipotesi sul tavolo la compensazione tra le imposte e crediti. In questo caso, però, la difficoltà è nel fatto che le imposte vengono pagate allo Stato, mentre i crediti delle aziende sono con le amministrazioni locali.

Tagli ai costi della politica: annunciati dal governo Letta tagli al numero delle auto di servizio e alle consulenze esterne. Solo queste ultime valgono più di un miliardo di euro.