La Lega contro Facebook: “Manipola la campagna elettorale e ci oscura i post”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2022 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA
La Lega contro Facebook: "Manipola la campagna elettorale e ci oscura i post"

La Lega contro Facebook: “Manipola la campagna elettorale e ci oscura i post” FOTO ANSA

La Lega scende in campo contro Facebook con l’accusa di manipolare la campagna elettorale. “La società di Zuckerberg in Italia sta arbitrariamente oscurando e inibendo la divulgazione di contenuti delle pagine dei parlamentari della Lega e in generale di gruppi riferiti al centrodestra”, è il senso dell’esposto che Armando Siri, Andrea Crippa, Luca Toccalini, Alberto Bagnai, Susanna Ceccardi, Claudio Borghi, Antonella Faggi, Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco e Roberta Ferrero hanno presentato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni perché intervenga “con urgenza”.

La Lega contro Facebook

Nel mirino dei parlamentari, in particolare, la piattaforma digitale BlenderBot 3, presente sul social media, “con la quale, in materia di politica nazionale, si diffondono notizie palesemente false e tendenziose. Finalizzate, da un lato, con modalità arbitrarie ed ingiustificate, a screditare i partiti appartenenti alla coalizione del centrodestra. Dall’altro lato, a convincere l’utente a manifestare il proprio voto, in occasione delle prossime elezioni politiche, in favore della colazione del centrosinistra e, più nello specifico, del Partito Democratico”.

Il ”periodo fascista”

Trattandosi di una sorta di chat interattiva, “allorquando un utente ponga degli interrogativi sulla fondatezza dei programmi e sull’affidabilità dei candidati della coalizione del centrodestra”, la piattaforma “divulga notizie e cognizioni palesemente inveritiere, rievocando, tra l’altro e senza alcuna attinenza, il periodo fascista, perseguendo l’unico obiettivo di condizionare il convincimento politico dell’utente, convincendolo a manifestare il proprio voto in favore della ‘più affidabile’ coalizione del centrosinistra”, si legge ancora nell’esposto, che cita in proposito un articolo di Nicola Porro pubblicato sul suo blog.