Monza: inaugurati i “ministeri” tra contestazioni e bandiere leghiste

Pubblicato il 23 Luglio 2011 - 17:26 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Silvio Berlusconi

MONZA – Monopolio di bandiere verdi e attimi di tensione domenica mattina alla Villa Reale di Monza durante la cerimonia di inaugurazione delle sedi distaccate dei ministeri, fortemente volute e annunciate dalla Lega Nord. Umberto Bossi è arrivato con due ore di ritardo, con il viso nascosto da un paio di occhiali neri dopo l’operazione alla cataratta. “Come va con Berlusconi?”, gli è stato chiesto. Laconica la risposta: “Chiedetelo a lui”. Assenti Maroni e il presidente del Consiglio, la presenza del governo è stata assicurata dai ministri Giulio Tremonti, Roberto Calderoli e Michela Vittoria Brambilla.

Due consiglieri comunale del Pd, Sergio Civati e Carmine Bubba, muniti di regolare invito per la cerimonia si sono presentati ai cancelli di Villa Reale; ma poiché volevano presenziare con una bandiera italiana sulle spalle non è stato loro consentito di passare.

“Le scrivanie le abbiamo pagate di tasca nostra”, ha sottolineato Calderoli. “Sono costate circa 340 euro l’una”. In embrambe le stanze destinate a Bossi e allo stesso Claderoli, sono stati attaccati alcuni arazzi e quadri che raffigurano il giuramento di Pontida e la battaglia di Legnano, momenti-icona del movimento oltre al Tricolore, alla bandiera dell’Unione Europea e alle foto del leader del Carroccio. La piccola statuetta di Alberto da Giussano sui tavoli dei due ministri leghisti.

Gli uffici saranno operativi a partire dal mese di settembre, ma i cittadini, uniti al Pd e all’Udc lombardo, non hanno atteso quella data per protestare con manifesti, fischi e cori: “No ai ministeri, è una buffonata”. Anche il sindaco Alemanno 2 è furibondo, ma non è certo il solo. Arturo Iannaccone, leader di Noi Sud e deputato di Popolo e Territorio, va giù pesante. “Dopo l’apertura a Monza degli uffici distaccati dei ministeri, abbiamo avuto la conferma di un esecutivo succube della Lega. Nei prossimi giorni ci aspettiamo un segnale chiaro dal Governo con l’individuazione al sud di quattro sedi distaccate dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, del Turismo e delle Politiche Agricole”.

La prima personalità del Pd a farsi sentire è Athos de Luca: “Dopo la grottesca farsa cui abbiamo dovuto assistere con l’apertura degli uffici di rappresentanza dei ministeri, dobbiamo attenderci il trasferimento a Monza anche di una succursale di Roma Capitale?”, si domanda il consigliere. Fa eco il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa: “Gli italiani sono costretti ad assistere all’intollerabile inconcludenza di questo Governo, impegnato solo a litigare al suo interno e a produrre pagliacciate questa”.

”Vai a lavorare, vai a lavorare”: lo slogan lo ha cantato un gruppo di persone all’indirizzo del ministro Umberto Bossi, al sua arrivo a Villa Reale a Monza. ”Ognuno va con i propri simboli. Noi andavamo con la bandiera italiana – ha raccontato Civati – e ci è stato impedito”. ‘Siete l’unico verde che non dà speranza’; ‘il patrimonio italiano ripudia il secessionismo’; ‘Lega = casta’, ‘a Roma fa la ladrona, a Monza fa la padrona’ e ‘La prima semplificazione, eliminare il ministero della semplificazione’: sono alcuni dei cartelli innalzati dai contestatori quasi tutti con la bandiera italiana come avevano chiesto alcuni consiglieri comunali del Pd di Monza. Contro l’apertura delle sedi si sono scagliati anche i giovani dell’Udc che hanno distribuito un volantino, studenti e genitori dell’Istituto d’arte adiacente alla Villa Reale.