Letta taglia-feste: saltano i 152 anni dell’Esercito e i 161 della Polizia

Pubblicato il 6 Maggio 2013 - 19:25| Aggiornato il 15 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Enrico Letta “guasta” le feste ai ministri. O meglio gliele taglia, meno spese per le parate militari e le feste delle forze dell’ordine. E il primo a farne le spese è l’Esercito. Salta infatti la cerimonia per i 152 anni prevista per mercoledì 8 maggio a Roma, cui avrebbe dovuto partecipare anche il capo dello Stato. E niente festa della polizia a piazza del Popolo, in programma il prossimo 16 maggio. Sorte analoga per la Guardia di Finanza, il 20 giugno allo stadio dei Marmi, sempre nella Capitale.

In tempi di crisi non c’è proprio nulla da festeggiare e gli uomini in divisa devono farsene una ragione. Le indicazioni su come ”ridefinire le modalità di organizzazione delle feste delle singole forze armate, dei corpi militari e dei corpi non armati dello Stato” sono contenute in una lettera che Letta ha inviato venerdì scorso ai ministri competenti: Angelino Alfano (Interno), Annamaria Cancellieri (Giustizia), Mario Mauro (Difesa), Fabrizio Saccomanni (Economia), Nunzia De Girolamo (Politiche agricole).

Le disposizioni sono chiare: ”in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa – si legge – le celebrazioni di ciascun anniversario subiranno sostanziali modifiche nelle modalità di svolgimento. Queste ultime si limiteranno a: messaggio augurale del presidente della Repubblica; incontro del presidente della Repubblica con il capo dell’Istituzione interessata, accompagnato da una rappresentanza di allievi degli istituti di formazione; celebrazioni organizzate all’interno delle relative strutture e aperte solo al personale dipendente”.

Ma la macchina organizzativa dell’Esercito si era già messa in moto per quello che è l’evento clou della sua annata. Stampati su carta tricolore gli inviti del capo di Stato Maggiore, generale Claudio Graziano, alla cerimonia dell’8 maggio presso l’Ippodromo Militare ‘Gen. Pietro Giannattasio’. Fitto il programma: alzabandiera, carosello di lance e carica di cavalleria, schieramento della brigata di formazione, afflusso dei medaglieri e labari della associazioni combattentistiche e d’Arma, conferimento di onorificenze. Prevista anche la partecipazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano e del ministro della Difesa. Tutto cancellato.

Con un laconico comunicato l’Esercito informa che ”a seguito delle recenti disposizioni emanate dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, la cerimonia in oggetto è stata annullata”. Delusione tra i militari, i quali ora si aspettano che analoga sforbiciata tocchi anche le altre feste. Ed infatti, anche la polizia non commemorerà il 16 maggio a piazza del Popolo, tra palchi, stand e transenne, i suoi 161 anni. Ogni anno, alla presenza del capo dello Stato e di tanti ministri, la polizia esponeva nella piazza il meglio delle sue specialità, ricordava i suoi caduti e riceveva le onorificenze. Tutto cancellato, nel nome del ”contenimento delle spese”.

Il nuovo Governo salverà solo due feste: quella della Repubblica, il 2 giugno con la sfilata ai Fori Imperiali e quella delle forze armate il 4 novembre all’Altare della Patria.