Marche, quasi pronta la giunta: cinque Pd, due Udc, due Idv, un tecnico

Pubblicato il 16 Aprile 2010 - 20:58 OLTRE 6 MESI FA

E’ quasi pronta la nuova giunta regionale delle Marche, la seconda guidata dal governatore Gian Mario Spacca, rieletto con una maggioranza di centrosinistra che ha lasciato fuori la sinistra radicale per sperimentare il ‘laboratorio politico’ Pd-Udc Idv. Il presidente firmerà i decreti di nomina domani mattina, a due giorni dalla convocazione della prima seduta dell’Assemblea legislativa, in programma lunedì 19 aprile, e fino a domani dunque non ci sarà la conferma ufficiale dei nomi.

Ma si sa che Spacca ha optato per il modulo paracalcistico 5-2-2-1: cinque assessori al suo partito, il Pd, i più votati in tutte e cinque le province, due assessori all’Udc, due all’Italia dei Valori e un esterno, l’assessore uscente al Bilancio Pietro Marcolini, pure lui dei Democratici. Per il Pd entrano nella squadra di governo Almerino Mezzolani (Pesaro), assessore uscente alla Salute, Sara Giannini (Macerata), ex segretaria regionale, Paolo Petrini (Fermo), che nella giunta precedente aveva la delega all’Agricoltura, Marco Luchetti (Ancona), già capogruppo della commissione sanità, Antonio Canzian (Ascoli Piceno).

L’Udc porterà in giunta l’ex capogruppo regionale Luigi Viventi, non eletto ma reclutato come esterno, e l’ex senatore Luca Marconi. La scelta dei rappresentanti dell’Idv è stata frutto di un lungo braccio di ferro con i vertici del partito, che per la regola interna che vieta ai consiglieri regionali di ricoprire salvo deroghe incarichi di governo, pretendevano l’ingresso di due esterni. Alla fine invece la soluzione sarà un 1-1: l’ex assessore al Piceno Sandro Donati, eletto consigliere con l’Idv dopo aver lasciato il Pd, e l’imprenditrice del vino Serenella Moroder, esterna. Restano fuori dall’esecutivo i cosiddetti ‘cespugli’, ossia Alleanza riformista (Mre, Dc e Socialisti), penalizzata dalle divisioni interne fra socialisti e repubblicani, Alleanza per l’Italia e Verdi. I Repubblicani europei, fa sapere la sen. Luciana Sbarbati, riuniscono domani a Roma la Direzione nazionale e il Consiglio nazionale per valutare la situazione politica nazionale “e la permanenza dei senatori Mre nel gruppo Pd”. I Verdi per parte loro contestano la vocazione ‘veltroniana’ del Pd, che, scrive il presidente Angelo Bonelli in una lettera a Bersani, “ha portato all’azzeramento del centrosinistra”. “L’estromissione del Sole che ride dalla giunta marchigiana – attacca Bonelli – sarebbe una violazione degli accordi pre-elettorali, e un fatto grave sul piano nazionale”.