Marchionne “licenzia” Berlusconi: “All’Italia serve un leader credibile”

Pubblicato il 3 Agosto 2011 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne e Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

TRAVERSE CITY (MICHIGAN) – ”Sto con Giorgio Napolitano: è arrivato il momento della coesione. Non ci possiamo più permettere questa confusione. É necessario avere una leadership più forte che ridia credibilità al Paese”.

La dichiarazione all’Ansa dell’amministratore delegato di  Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, a margine del convegno annuale del Center for Automotive Research suona come una lettera di licenziamento al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il manager, infatti, nel chiedere un leader forte e credibile neppure troppo implicitamente afferma che Berlusconi non lo è, o che almeno non lo è più.

”Abbiamo un grande problema di credibilità del Paese – rincara la dose Marchionne prima di ribadire il concetto – Serve una leadership in grado di recuperale la coesione. Sono d’accordo con il Capo dello Stato”.

L’ad di Fiat non accetta di indicare un favorito: “Ovviamente non tocca a me fare nomi, non è il mio mestiere. Ma il mondo non capisce la nostra confusione, non capisce cosa accade in Italia e tutto ciò ci danneggia moltissimo”.

Quindi l’ultima bordata a Berlusconi e non solo: “C’è chi ha compiuto anche scorrettezze nella sua vita quotidiana. In altri paesi – ha concluso – sarebbe stato costretto a dimettersi immediatamente. Invece da noi non succede nulla”.

Marchionne ha poi scherzato sul proprio futuro: prima ha detto che potrebbe lasciare dopo il 2015, forse nel 2016. Non solo, l’agenzia Ansa aveva battuto anche che il suo successore avrebbe potuto arrivare dalla squadra di manager annunciata la scorsa settimana. Successivamente il suo portavoce, Gualberto Ranieri, ha detto che ”si è trattato di una battuta scherzosa”.