Maurizio Gasparri: “Caligola fece senatore un cavallo. Napolitano Mario Monti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2013 - 20:58 OLTRE 6 MESI FA
Maurizio Gasparri: "Caligola fece senatore un cavallo. Napolitano Mario Monti"

Maurizio Gasparri (Foto Lapresse)

ROMA –  “Per uno che va in tv a dire: chi vi parla è considerato come colui che ha salvato l’Italia ed è costretto a fare i conti con Gasparri che lo sfotte con il cane, bisognerebbe solo chiamare l’ambulanza”. Il senatore del Pdl Maurizio Gasparri attacca Mario Monti e critica Giorgio Napolitano. “Abbiamo avuto Caligola che ha fatto senatore un cavallo, Giorgio Napolitano che ha fatto senatore a vita Monti, possiamo anche vedere Empy mezzo pomeriggio a Palazzo Madama”.

Intervistato da Tommaso Montesano su Libero Gasparri se la prende soprattutto con Monti:

“Nella mia vita ho avuto a che fare con professori affetti da sindrome da cattedra. Monti raggiunge l’acme. Ricordo che anni fa, alla Camera, organizzai una cerimonia goliardica per il ritiro della cattedra nella quale il mio gruppo, quello di An, premiò il professor Pietro Armani per essere diventato normale e affabile. Tutto il contrario di Domenico Fisichella, ad esempio”.

“Quando Daria Bignardi, personaggio che fa pendant con Monti in quanto a presunzione, mette Empy in braccio al Professore, perché lui non dice subito quello che ha detto domenica? Invece di dire subito: mi scusi, non mi presto a queste sceneggiate, prende il cane e lo accarezza. È sfruttamento dell’animale. Non solo, nei giorni successivi ci si fa anche fotografare. Non credo che l’ex premier non sapesse della cosa. Era tutto concordato grazie al servilismo di Daria Bignardi. Avrà detto a Monti: presidente, il cane fa simpatia, fa famiglia. E infatti mi dicono che Empy fosse un cane a noleggio”.

“In questa storia la giornalista sembra Crudelia Demon, che voleva scuoiare i dalmati per farne pellicce; e Monti pare Edgar, il maggiordomo degli Aristogatti che voleva spedire i gattini a Timbuctù e invece finisce spedito lui nello scatolone”.