Migranti, Gentiloni teme “reazioni ostili”. Cioè rivolte in Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2017 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Gentiloni teme "reazioni ostili". Cioè rivolte in Italia

Migranti, Gentiloni teme “reazioni ostili”. Cioè rivolte in Italia

ROMA – Migranti, Gentiloni teme “reazioni ostili”. Reazioni ostili dove? “Nel nostro tessuto sociale” dice il capo del governo. Quindi non ci vuol molto a tradurre fedelmente: il presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni, il governo temono rivolte. Rivolte in Italia contro i migranti.

La molotov contro l’albergo che dovrebbe ospitare migranti rischia di non restare isolata. E da Nord a Sud d’Italia si è passati prima dal mormorio contro l’albergatore disponibile poi al boicottaggio dichiarato ma non attuato, quindi all’ostracismo aperto e infine al danneggiamento. Sotto tiro i privati che ospitano affittando le loro strutture. Sotto tiro i Comuni che non dichiarano porte chiuse. Diminuiscono in tutta Italia i Comuni disposti a partecipare alla ripartizione per quote dei migranti.

La pressione della pubblica opinione per i migranti “non nel mio giardino” aumenta alla stessa intensità della pressione numerica degli sbarchi. Anzi, la velocità di crescita di quella che Gentiloni chiama “ostilità” è esponenziale rispetto all’incremento degli arrivi. Intollerabile e intollerato ormai non è tanto il numero dei migranti che sbarcano quanto la loro concentrazione nel tempo e nel luogo. Tutti, tanti, troppi in queste settimane e tutti, tanti, troppi solo in Italia.

Segnali, relazioni di una opinione pubblica “esasperata” (la definizione non è di Salvini, è di Renzi) hanno indotto il governo a minacciare la chiusura dei porti italiani alle navi delle Ogn straniere. E a chiedere che queste navi dirigano e sbarchino migranti anche a Nizza, Marsiglia, Barcellona e a premere su Parigi, Berlino e Madrid perché questo accada.

Più in generale il governo italiano ha lanciato e ogni giorno ripete qualcosa che è tra l’ultimatum, l’appello, l’avviso alle Unione Europea. Ancora stamane Gentiloni: “L’intera Italia è mobilitata ad accogliere ma arrivi e subito solidarietà europea”. Altrimenti, appunto “situazione insostenibile che può alimentare reazioni ostili”.

Ancora una volta non è difficile tradurre: se qui e ora, al prossimo vertice, i paesi dell’Est Europa fanno blocco nel non prendersi in casa un migrante che è uno e nel non tirare fuori un euro per chi paga il peso e il costo dell’accoglienza e se i grandi paesi d’Europa, Francia, Germania, Spagna innanzitutto, si nascondono dietro la sordità di Ungheria, Polonia e altri, se si fa orecchie di mercante e la si butta come sempre al rinvio…allora la Ue si assume la responsabilità di favorire in Italia una “situazione insostenibile” che genera “reazioni ostili nel tessuto sociale”.

Europa avvisata che in Italia sui migranti si rischia grosso, si rischia la lacerazione della convivenza e se la Ue consente “reazioni ostili” in Italia non si illuda poi che moti sociali anti migranti possano essere bloccati alla frontiera. Europa avvisata…quanto ad essere salvata ce ne corre. Ma davvero questa è l’estate in cui il governo di Roma sa e avverte che o si aiuta l’Italia levandole il peso di almeno un po’ di migranti o la si lascia vacillare e ribellarsi sotto il peso. Scelga l’Europa, se c’è, cosa le conviene davvero.