Milleproroghe: dal governo maxiemendamento, chiesta la fiducia alla Camera

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo ha presentato un maxi emendamento interamente sostitutivo del decreto milleproroghe, oggetto di osservazioni da parte del Quirinale. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha preannunciato con una lettera alla presidenza della Camera, l’intenzione del governo di porre sul nuovo emendamento, probabilmente domani mattina, la questione di fiducia.

“Appena la Camera invierà il provvedimento” – ha così deciso anche la capigruppo a Palazzo Madama – Il decreto giungerà al Senato per l’esame delle commissioni prima (Affari costituzionali) e quinta (Bilancio). Sabato 26 febbraio alle 11 inizierà il dibattito dei senatori e alle 14 sono previste le dichiarazioni di voto. Il voto finale dell’aula è atteso per le 15.

Alla Camera, invece, il dibattito comincerà domani mattina per concludersi entro la prima parte della giornata di venerdì.

La giornata. Stamani, dopo i rilievi arrivati ieri dal Colle 1, Tremonti era salito al Quirinale formalmente per aggiornare il Capo dello Stato sulla situazione economica in vista del G20. Poi ha incontrato Gianfranco Fini e i capigruppo di maggioranza: Fabrizio Cicchitto (Pdl), Marco Reguzzoni (Lega), Luciano Sardelli (Iniziativa responsabile). Al termine della riunione, alla quale ha partecipato anche il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, il ministro dell’Economia aveva annunciato che il Governo era “disponibile a modifiche”.

Dopo l’annuncio di Tremonti, l’esame del testo è stato sospeso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, fino alle 16. ”La presidenza ritiene che la procedura più corretta e utile per verificare le posizioni dei gruppi sia di consentire al comitato dei 18 di riunirsi immediatamente e fare le opportune valutazioni”, ha detto Fini. L’aula della Camera ha ripreso nel pomeriggio i lavori sul decreto milleproroghe con la discussione sulle pregiudiziali di costituzionalità.

Alle 17, la Camera ha respinto le pregiuziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. I voti contrari alle pregiudiziali sono stati 295, quelli favorevoli 281. Due le astensioni. Il presidente della Camera, vista la richiesta del governo di presentare il maxiemendamento e porre la fiducia, ha sospeso la seduta fino alle 20 di stasera. Sulla richiesta del governo, però, c’è stata molta tensione in aula. “Baldelli ha indicato la via che il Governo vuole seguire”. Duro e ironico, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il vicepresidente del Pdl, Simone Baldelli, era intervenuto per chiedere una sospensione della seduta fino alle 18.30, per “consentire al governo di mettere a punto il maxiemendamento” sul quale è “intenzionato” a mettere la fiducia. Fini ha respinto la richiesta e risposto così: “non mi risulta che lei ricopra un incarico di governo”.

E si è poi rivolto al ministro Vito: “lei o qualcun altro membro del governo vuole prendere la parola?”. Nel frattempo il clima in assemblea si era riscaldato. Il ministro Elio Vito ha tentennato: “non mi risulta che le centinaia di emendamenti siano stati ritirati… Dopo la pausa il governo prenderà le sue decisioni”. Quindi è intervenuto il sottosegretario Alberto Giorgetti: “il governo aderisce alla proposta di Baldelli”. Mugugni che il presidente della camera stoppa così: “Baldelli ha indicato la via che il governo vuole seguire”.

Giorgetti ha proseguito annunciando che terminate le ultime modifiche al ‘maxi’, il governo chiederà la fiducia. Fini ha concluso: “la seduta è sospesa fino alle 20”.

Modifiche. Tra le modifiche ci sono le norme sui precari della scuola, la normativa sul personale Consob, le disposizioni sugli immobili acquisiti a seguito di esproprio per Roma e le norme che aumentano il numero di assessori. Stop anche alle disposizioni sugli incroci tra Tv e giornali, il blocco delle demolizioni delle abitazioni abusive campane, le concessioni relative ai contratti nella zona dell’Etna. Tutte queste modifiche sono state recepite nel maxiemendamento del governo.