Monti da Vespa: “Sulle pensioni la scelta più sofferta”

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 21:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Presentando la manovra ”ho invitato tutti a considerare che questa operazione di rigore, equità e crescita chiedeva sacrifici. Ma l’alternativa non era quella di andare avanti come niente fosse ma quella di correre il rischio che lo Stato non potesse pagare stipendi e pensioni”. Dalle Camere Mario Monti si sposta a Porta a Porta ma la sostanza del discorso non cambia: senza manovra si rischiava il baratro.

Bruno Vespa, nell’intervista, sposta subito l’attenzione sullo sciopero indetto dai sindacati. Monti, però, non raccoglie la polemica: “In passato ci sono stati scioperi generali per molto meno. Francamente li capisco, ma invito tutti a considerare a cosa sarebbe successo senza questa azione. Anche al lavoro dipendente e anche ai pensionati”

“Io – spiega poi Monti tornando sulla polemica seguita alla decisione di partecipare alla trasmissione – non sono qui per far piacere a lei ma per dovere di spiegazione verso i cittadini. So che ci saranno proteste, arrivo a dire giustificate, ma dobbiamo spiegare la situazione”.

”La cosa che mi ha fatto più  soffrire – ha spiegato Monti – è stata quando ho visto che per fare una cosa corposa bisognava chiamare a contribuire anche i pensionati e quelli con livelli molto bassi con il blocco dell’inflazione. A quel punto ho capito che bisogna chiamare a contribuire anche quelli dello scudo fiscale”.

E a domanda di Vespa Monti risponde sicuro che i soldi degli “scudati” si possono tassare: ”Si’ e’ possibile recuperare perche’ chi ha fatto rientrare i capitali e’ anonimo ma ci sono banche e istituzioni finanziarie, abbiamo fatto un’analisi attenta”.

L’allarme c’è, ma il presidente del Consiglio non vede il rischio di un crac immediato. E non manca una stoccata a un Paese che si è seduto: ”Si, siamo piu’ forti della Grecia e per questo saremmo stati piu’ colpevoli. Siamo il paese che e’ vissuto bene accumulando la ricchezza del passato piu’ che produrne di nuova. Noi seguivamo la Grecia a tre mesi di distanza”.

Vespa, quindi, chiede a Monti se ci siano margini per correggere la manovra. Il premier, però, apre con massima cautela: ”Il Parlamento è sovrano, il tempo e’ poco, i margini pochissimi”. Monti, quindi, si rivolge ai pensionati ricordandogli i giovani: ”Capisco il disorientamento dei pensionati ma la spesa italiana e’ squilibrata sulle pensioni e equita’ e’ anche quella verso generazioni future. Non e’ un tema astratto ma in passato la politica per motivi di consenso ha soddifatto tutti caricando il debito sui giovani”.

Monti si dice poi convinto di riuscire ”nell’equilibrismo” di conciliare la ”richiesta di continuita’ che viene da meta’ del Parlamento e di discontinuita’ che viene dall’altra metà”. ”Sulla continuita’ di Berlusconi – ha detto il premier nell’intervista a Bruno Vespa – c’e’ l’attuazione concreta e seria degli imegpni che Berlusconi ha preso nei confronti dell’Europa. La discontinuita’ cerchiamo di metterla dando piu’ accento al sociale e distribuendo meglio i carichi”. Ma di aumento delle aliquote Irpef, non se ne parla:  ”Non le abbiamo alzate e non le alzeremo”.

Sulla fiducia alla manovra, invece, Monti non si sbottona: ”E’ prematuro dire se metteremo la fiducia ma ho gia’ spiegato che la finalita’ e’ approvare la manovra in tempi brevi e senza modificarla molto”. Quanto ai giovani il presidente del Consiglio, incalzato da Vespa, spiega: ”Non e’ del tutto vero che non ci siano delle misure per le famiglie nella manovra perche’ donne e giovani sono componenti fondamentali della famiglia oltre che della societa’ italiana’. Abbiamo sgravato il carico fiscale per le imprese che assumono donne e giovani”.

Monti, quindi, annuncia anche il prossimo gruppo di cambiamenti, quelli del mercato del lavoro: ”Il mercato del lavoro sara’ il nostro prossimo cantiere e la concertazione sara’ essenziale. Vorrei evidenziare che tutte le economie europee vanno verso un sistema che coniuga la flessibilita’ e sicurezza per il lavoratore”.

Per Monti, a questo punto, la palla passa all’europa. Dopo una manovra che ha permesso al paese di ”non deragliare dai binari”, è l’idea del presidente del Consiglio, occorre che anche ”le politiche economiche europee facciano i loro progressi. L’area dell’euro, insomma, deve essere ripensata rapidamente”.  Monti auspica che  ”l’Ue spalanchi gli occhi, i mercati spalanchino gli occhi per guardare a quello che ha fatto l’Italia. E lo ha fatto – ha sottolineato – per se stessa oltre che per le esigenze europee” ridando al paese ”titolo per partecipare da protagonista e non da osservatore ai vertici internazionali”.