Napolitano: “Giovani sempre più in crisi, il debito pesa anche sul sociale”

Pubblicato il 28 Maggio 2012 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”La condizione giovanile in Italia si e’ fatta sempre piu’ critica col dispiegarsi degli effetti della crisi”: lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla presentazione di una ricerca dell’Arel al Quirinale.

”La crisi globale partita nel 2008 negli Stati Uniti si e’ propagata come crisi finanziaria e poi si e’ caratterizzata nell’eurozona come crisi del debito sovrano, diventando infine una crisi economica e sociale complessiva”, sostiene Napolitano.

”L’ascolto, la riflessione, l’attenzione sono parte delle responsabilita’ del presidente della Repubblica che, in base all’articolo 87 della Costituzione, rappresenta l’unita’ nazionale ed e’ impegnato ad accogliere istanze comuni”, ha detto Napolitano.

Il Presidente della Repubblica ha poi aggiunto che la crisi in atto ”diventa economica e sociale anche in considerazione delle politiche di bilancio restrittive, delle scelte di risanamento e consolidamento fiscale adottate per far fronte alla pressione dei mercati sui titoli del nostro debito pubblico”.

”Mi sembrava utile – spiega ancora Napolitano – un momento di riflessione anche in questa sede senza incorrere in equivoci: nel nostro ordinamento il presidente della Repubblica non ha poteri esecutivi, non ha responsabilita’ di compiere scelte di governo. Le politiche pubbliche – puntualizza – sono competenza esclusiva di Parlamento e Regioni attraverso il procedimento legislativo. Le vere e proprie scelte di governo sono state oggetto di un intervento del presidente Monti al forum dei giovani”, conclude.