Pellegrinaggi e laghi: gli onorevoli in vacanza spendono 800 euro. Quelli che lo dicono…

Pubblicato il 8 Agosto 2011 - 16:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Paola Binetti in pellegrinaggio, Antonio Borghesi sul Lago di Garda, Marcello De Angelis a Roma a costo zero. Anche per gli onorevoli è tempo di vacanze anche se non tutti sembrano intenzionati partirsene verso mete da favola. Nitto Palma, con il suo viaggio in Polinesia rumoreggiato, confermato e quindi cancellato all’ultimo minuto.

 

Più di cento tra onorevoli e senatori hanno infatti risposto a una indagine del programma KlausCondicio che chiedeva ai diretti interessati: “Siete favorevoli o contrari a rendere pubblici costi e mete delle vacanze dei parlamentari”?  Tra quelli che hanno risposto i favorevoli sono la maggioranza. Eppure, a guardare le cifre, viene il sospetto che a rispondere siano stati proprio i 100 che spendono meno.  Dalle stime del programma, infatti, emerge che la spesa media è di ”circa 800 euro (750 per i deputati e 850 per i senatori), in linea con la spesa procapite degli italiani che, secondo Federalberghi, e’ di 776 euro”.

”Il 75 per cento dei parlamentari interpellati – si legge in un comunicato di KlausCondicio- sceglie l’Italia, il resto l’estero. Tra i paesi privilegiati ci sono gli Stati Uniti (35 per cento), la Grecia (25 per cento), Medioriente (15 per cento), la Spagna (9 per cento), Nord Europa (7 per cento), Estremo oriente (3 per cento) e infine la Cina (2 per cento). In Italia – prosegue – stravincono il Sud e le isole, mete preferite dal 55 per cento dei parlamentari dislocati nelle varie regioni meridionali, il 35 per cento opta per il centro e solo il 10 per cento sceglie il nord, tra questi l’80 per cento dei leghisti. Non trascurabile il 5 per cento di deputati e senatori che fara’ le vacanze rimanendo a casa”.

Tra chi è favorevole a pubblicare, anche sui siti istituzionali, mete e costi delle vacanze dei parlamentari è compatta l’Italia dei Valori. Il vice presidente del gruppo parlamentare Antonio Borghesi sposa l’idea “a patto che non si traduca in moralismo fondamentalista ma come necessario atto di trasparenza. Io ho scelto il Lago di Garda e spendo poco piu’ di mille euro”. D’accordo il capo gruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: “Tutti sanno dove vado in vacanza, ho uno stile di vita semplice. La spesa e’ contenutissima. E sono favorevole a un’operazione trasparenza ma a patto che coinvolga anche i manager e i giornalisti”.

Fa ‘coming out’ senza problemi il deputato Marcello De Angelis (Pdl), direttore del Secolo d’Italia: “Resto a Roma e spendo zero”. Pero’ e’ dubbioso sulla pubblicazione sul sito della Camera “Sono cose personali, a chi possono interessare”. Sonia Alfano, europarlamentare Idv, promette di rilanciare l’iniziativa a livello europeo: “Quanto spende un deputato non e’ un fatto privato ma pubblico, gli elettori devono conoscere il tenore di vita di chi hanno eletto” e dichiara di aver speso 500 euro di viaggio, di fare le vacanze in Sicilia. Anche Nicola Latorre del Pd a Paola Binetti dell’Udc sono favorevoli affinche’ ministri, deputati e senatori rivelino sui siti di Camera e Senato quanto hanno speso in vacanza, se hanno scelto l’Italia e se hanno utilizzato ‘miglia aeree’ raccolte durante i loro viaggi ufficiali. “Le vacanze le faccio nel mio paese in campagna. Niente viaggi, niente auto. Fra le spese gli occhiali per il tresette, qualche libro e digestivi per le dure cene serali”, dichiara Nicola Latorre.

Non si sottrae Paola Binetti, deputato Udc, che sposa l’idea ma “Non deve essere un obbligo”. E da’ subito l’esempio: “Vado in parte in campagna e in parte in pellegrinaggio all’estero in Terra Santa. Il costo e’ di 2500 euro e regalo le miglia al mio giovane collaboratore parlamentare meno fortunato”. Un si’ arriva anche dal senatore Pdl Gianpiero Cantoni: “Sono per la massima trasparenza. Le vacanze di un politico e quanto costano non sono un fatto privato”. Sulla stessa linea Laura Allegrini, senatrice Pdl: “Sono assolutamente favorevole a dichiarare la spesa e l’eventuale utilizzo di benefit, l’unica perplessita’ e sull’indicare la localita’ precisa, in alcuni casi ci sono ragioni di sicurezza. Pero’ il dato sulla spesa gia’ da’ chiare indicazioni agli elettori sullo stile di vita di un eletto”. Tempestiva adesione dell’onorevole Paolo Cirino Pomicino che rivela: “Restero’ in Italia, spendero’ 5000 euro e nella mia lunga vita di politico non ho mai raccolto i punti Alitalia, ai miei tempi nemmeno esistevano”.