P3: sui verbali dei pm il ruolo di Lombardi, Carboni, Martino e quel milione sospetto

Pubblicato il 20 Luglio 2010 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Flavio Carboni ”animatore non manifesto delle attivita’ del gruppo”, Pasquale Lombardi ”figura di contatto con il mondo delle istituzioni, anche grazie all’organizzazione di riunioni e convegni”, Arcangelo Martino ”loro stretto collaboratore”: sono questi i ruoli che il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo ed il sostituto procuratore Rodolfo Maria Sabelli attribuiscono alla triade finita in carcere nell’inchiesta cosiddetta P3.

”Gli elementi finora raccolti” a loro carico – scrivono i pm negli atti allegati dell’indagine – si configurano come ”indizi gravi dell’esistenza di un accordo associativo che si atteggia come struttura permanente, nella quale i singoli divengono, ciascuno nell’ambito dei propri compiti, parti di un tutto, con il fine di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, con modalità corruttive”.

”Va considerato inoltre – aggiungono i pm – che i tre indagati come sopra individuati risultano essere, in base ai gravi indizi finora raccolti, coloro che hanno fin dall’origine costituito l’associazione, e che tuttora ne organizzano l’attivita’ ”. In questo contesto, l’attenzione degli inquirenti resta concentrata sulla definitiva destinazione di una somma di un milione di euro ”trasferita – scrivono gli inquirenti in un documento dell’inchiesta – da un conto acceso presso una banca dell’Emilia Romagna su un conto intestato alla moglie del Carboni”.

Parte di quella somma risulta utilizzata per l’emissione di alcuni assegni circolari a nome di Giuseppe Tomasetti, negoziati presso il Credito Cooperativo Fiorentino Campi Bisenzio, istituto in cui Denis Verdini, coordinatore del Pdl e indagato nell’inchiesta, riveste la carica di presidente del consiglio di amministrazione. Quello stesso giorno, il primo ottobre 2009, si è svolto un incontro, presso l’abitazione di Verdini, al quale ha partecipato Carboni.

”E’ significativa la circostanza – annotano i pm – che in pari data risultava essere in Roma anche Lombardi. A fronte di ciò, va rilevato che in data 2.10.2009, giorno successivo a quello dell’operazione bancaria, è stata registrata una conversazione fra Tomasetti e Carboni, nel corso della quale quest’ultimo cosi si esprime: “ho dato cose … cose tue ieri ho dato a Denis capito? … ( .. .) … ti ringrazia … ti vuole conoscere … l’onorevole … ”.