Paolo Gentiloni alle 17:30 da Mattarella. Pd: “Elezioni nel 2017”

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2016 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Gentiloni alle 17:30 da Mattarella. Pd: "Elezioni nel 2017"

Paolo Gentiloni alle 17:30 da Mattarella. Pd: “Elezioni nel 2017”

ROMA – Dopo il giro di consultazioni con le forze politiche, il premier incaricato Paolo Gentiloni è salito al Quirinale alle 17:30 per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gentiloni potrebbe poi prestare il giuramento direttamente questa sera, aprendo da domani la strada al dibattito parlamentare sulla fiducia. Per il Pd, in ogni caso, il nuovo governo non arriverà alla fine della legislatura: “Inconcepibile”, ha spiegato il presidente dem Matteo Orfini.

“Ho chiesto al presidente della Repubblica di essere ricevuto per illustrargli il lavoro svolto. Salirò al Quirinale alle 17:30, ha annunciato Gentiloni al termine delle consultazioni alla Camera. Ho cercato di conciliare l’esigenza di tempi stretti, così come indicato dalle parole del capo dello Stato, con quella di ascoltare tutti. Rispetto le posizioni di tutti, sia di chi mi appoggia sia di chi non mi sostiene”.

Secondo il Pd dello stesso Gentiloni, comunque, il nuovo governo non arriverà alla scadenza naturale della legislatura, nel 2018. “E’ inconcepibile”, ha chiarito il presidente dem Matteo Orfini, riferisce Monica Rubino su La Repubblica. 

Per quanto riguarda il toto-ministri, sarebbero stati sciolti gli ultimi dubbi sulla composizione del governo (con Angelino Alfano verso gli Esteri), tanto che i tempi si stringono e il giuramento del nuovo esecutivo potrebbe avvenire già stasera. Domani il passaggio di consegne con Matteo Renzi, il primo Cosniglio dei ministri e la presentazione in Parlamento, a partire dalla Camera.

Dalla Direzione del Pd è arrivato il via libera unanime al  nuovo esecutivo. Anche se la minoranza, in un documento, chiede “discontinuità” rispetto al governo Renzi e annuncia che valuterà le singole misure in base “alla capacità di ascolto delle esigenze del Paese”. “Oggi – ha detto Roberto Speranza – stabilità è cambiamento”.

Al termine della Direzione, Renzi ha indicato per il Pd l’orizzonte del congresso a primavera “con iscritti e primarie”. Una scelta su cui domenica deciderà l’Assemblea. Un passaggio che il partito affronterà, ha aggiunto, “sapendo che c’è un appuntamento imminente con le elezioni perché è evidente che nell’arco dei prossimi mesi andremo alle elezioni politiche, che noi e gli altri più di noi in questi giorni hanno invocato”.

La riflessione va aperta a partire dal risultato del referendum. “Il nostro disegno è stato bocciato dagli elettori, vorrei discuterne nel modo più ampio ma senza cedere a rappresentazioni macchiettistiche”, ha sottolinea Renzi,

Hanno deciso di non partecipare alle consultazioni di Gentiloni Lega e M5s, ma sia Matteo Salvini che Beppe Grillo hanno fatto sentire la loro voce. “Non parteciperemo a votazioni per una fiducia non fiducia a un governo imbarazzante e vergognoso, formato con residuati della Prima Repubblica”, ha detto il leader leghista, annunciando che la Lega proporrà di votare con il Mattarellum e che resterà segretario fino alle elezioni per le quali il Carroccio comincerà a raccogliere le firme da sabato.

In piazza anche il M5s che, scrive Grillo sul blog, “organizzerà una grande manifestazione per la dignità dei cittadini” entro il 24 gennaio, data dell’udienza della Consulta sull’Italicum. “Loro continuino con le loro consultazioni, con le loro sceneggiate, noi compariremo in una piazza d’Italia e terremo lì una seduta parlamentare: sarà un flash mob per la democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini”.