Pdl in rosa: le new entry alla corte di Berlusconi che preoccupano il trio Carfagna, Gelmini, Prestigiacomo

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo

Si chiamano Nunzia De Girolamo, Maria Rosaria Rossi e Annagrazia Calabria le nuove azzurre che preoccupano la fascia rosa del Pdl che “conta”, ovvero il trio Carfagna-Gelmini-Prestigiacomo, fedelissime di Silvio Berlusconi.

In pratica è la nuova generazione, contro la vecchia, o quasi. Si legge sul Fatto quotidiano: “La De Girolamo partecipa a tutte le riunioni sul Pdl campano ‘ finita nell’occhio del ciclone per aver perso dieci finiani nel Pdl beneventano di cui è coordinatrice ‘ mentre la Rossi sembra essere la più ascoltata da premier”.

Ma le nuove arrivate nella corte di Berlusconi si danno un gran da fare e sembra che sia proprio la Rossi a gestire le serate di Tor Crescenza, dove metterebbe in riga Jole Santelli, Gabriella Giammanco, Annamaria Bernini, Elvira Savino e Barbara Saltamartini.

Con tutte queste donne intorno al premier non si può non ricordare quanto ora facciano proprio a gara per contendersi la poltrona della preferita. In testa c’è Daniela Santanché, la consigliera sui tacchi a spillo, ma le altre tre “veterane” a capo dei ministeri (Mara Carfagna alle Pari Opportunità, Mariastella Gelmini all’Istruzione e Stefania Prestigiacomo all’Ambiente), non hanno nessuna intenzione di perdere visibilità nel carro del presidente del Consiglio.

“La Prestigiacomo ha perso quota e la Carfagna deve farsi perdonare la sua amicizia con Italo Bocchino, diventato oggi lo spauracchio di Berlusconi. Meglio attaccarsi al carro della Gelmini, che prima del rinvio della sua riforma dell’università e i litigi per i finanziamenti con Giulio Tremonti, navigava ancora in buone acque. Diventare le promotrici della fondazione ‘Liberamente’, nata con l’accordo di non interferire mai con la politica berlusconiana. E adesso simpatizzare per quella ‘Forza del Sud’, costituita da Miccichè, che sembrava nata in collisione col premier, ma che confligge solo col Pdl siciliano”, suggerisce il Fatto.