Pdl, Bocchino: “Berlusconi accetti la sfida e la minoranza interna”

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 22:30 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino, vice presidente vicario del Pdl alla Camera, scrive sul sito di Generazione Italia, l’associazione interna al Popolo della Libertà, che Silvio Berlusconi “deve accettare la minoranza interna e la via di un partito plurale e democratico, più lunga ma anche più fruttuosa”.

“Dopo 16 anni circa di vita comune Berlusconi e Fini sono vicini alla rottura – è l’analisi di Bocchino – e gli scenari possibili sono quattro,come accade per i matrimoni: divorzio rovinoso, separazione consensuale, separazione in casa o ritorno alla vita coniugale. L’ultima ipotesi prevede che schiocchi la scintilla e ritorni l’amore. Mai dire mai, ma appare assai improbabile che accada. La prima è la peggiore perché il divorzio rovinoso sarebbe la fine del Pdl, del governo e della legislatura, con l’altissimo rischio di vedere la sinistra al governo nonostante la sua incapacità di avere consensi e di governare”.

“Restano – prosegue – le ipotesi di separazione, con quella consensuale certamente meno traumatica del divorzio, ma comunque letale per il Pdl e dunque resta una soluzione soltanto, la separazione in casa” ovvero “dividersi in maggioranza e minoranza, con una veloce convocazione del congresso e regole certe per la convivenza, stabilendo con chiarezza che la minoranza non può sabotare partito e governo e che la minoranza ha diritto a veder dibattute le sue proposte nelle sedi di partito e a vedersi proporzionalmente rappresentata e tutelata negli spazi politici”.

Adesso bisogna “costruire il grande partito democratico del centrodestra dove devono convivere sotto la leadership di Berlusconi due anime, una delle quali è la destra di Fini, attenta all’unità nazionale, alla coesione socio-economica, alla sicurezza, alla legalità, simile alle destre europee e occidentali e quindi attenta alle evoluzioni delle società moderne. La sfida è questa e spetta a Berlusconi accettarla, scegliendo tra la scorciatoia del partito carismatico e la strada più lunga e tortuosa, ma più fruttuosa, del grande partito plurale e democratico”.

Sulle dimissioni presentate da Bocchino è intervenuto oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Sarà il partito, ma saranno soprattutto i gruppi parlamentari a decidere se respingere o accogliere le dimissioni di Italo Bocchino da vice capogruppo del Pdl alla Camera. Io so che quando ha voluto, ha saputo essere un ottimo vice presidente del gruppo. Quando ha voluto”.