Pdl contro Fli, stavolta lo scontro è sul Copasir: “La composizione va rivista”

Pubblicato il 4 Ottobre 2010 - 22:52 OLTRE 6 MESI FA

Continua la guerra a tutto campo tra Pdl e Fli: stavolta l’oggetto del contendere è il Copasir. Con una lettera inviata ai Presidenti delle Camere, il Pdl ha infatti chiesto di ”verificare” se la composizione del Copasir sia rappresentativa delle forze politiche presenti in Parlamento dopo la nascita dei nuovi gruppi.

Una richiesta inviata da Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri a Gianfranco Fini e Renato Schifani con l’obiettivo, non dichiarato, di avere una maggior rappresentanza a scapito dei finiani. E, presumibilmente, per arginare Carmelo Briguglio, il deputato di Fli che ha più volte chiesto che il Comitato parlamentare indagasse sul ruolo dei servizi segreti nella infuocata polemica della casa di Montecarlo e relativa campagna di stampa.

Guardando alla legge di riforma dei Servizi Segreti, che indica come deve essere composto il Copasir, il Pdl ha ricordato infatti i due criteri cardine (la rappresentanza paritaria di maggioranza ed opposizione e la proporzionalità dei componenti) per sollevare la questione davanti alla seconda e terza carica dello Stato.

Se nulla c’è da dire sulla rappresentanza, secondo il Pdl le cose non quadrano sul fronte della proporzionalità. Da questo punto di vista, lamenta il Pdl, ”i due principali gruppi di maggioranza e di opposizione si trovano ad avere ciascuno un componente in meno rispetto ad una aggiornata proiezione proporzionale”.

Inoltre, proseguono i “berluscones”, ”ciò comporta un duplice problema di disparità nella rappresentanza, alla luce della legge che, per la delicatezza dei compiti del Comitato e per il limitato numero dei componenti ha privilegiato il principio della proporzionalità su quello della rappresentatività: da una parte i due gruppi più importanti vengono di fatto equiparati nella rappresentanza a gruppi di consistenza numerica di gran lunga inferiore. Dall’altra, altre formazioni politiche costituite in gruppo sia al Senato che alla Camera potrebbero rivendicare, per par condicio, una propria rappresentanza”. Una situazione molto ”delicata”, spiega il Pdl, che annuncia che non parteciperà alla seduta del 5 ottobre.

Fli ufficialmente ha taciuto anche se informalmente ha fatto notare che la questione non si può porre in questi termini in quanto il gruppo è rimasto in maggioranza non intaccando la rappresentatività. A riscontro è stato citato il precedente di Francesco Rutelli che, da presidente del Comitato, ha abbandonato il Pd per fondare l’Api. Briguglio, la cui poltrona è oggetto di interesse da parte del Pdl, si limita a confermare che invece lui sarà ”presente, come sempre”.