Pensioni, Bindi (Pd): “No allo stop dell’aggancio con l’inflazione”

Pubblicato il 2 Dicembre 2011 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''La bussola del Pd è l'equità, l'attenzione alle fasce più deboli, alle situazioni più complesse, agli interventi sui privilegi, alla solidarietà tra le generazioni''. E' con questo metro che il Partito democratico si prepara a giudicare la riforma previdenziale del governo Monti secondo il presidente del partito, Rosy Bindi, che in un'intervista a Repubblica conferma la volontà di non porre ''veti'' e invita l'esecutivo a far ''conoscere presto le sue proposte sulle pensioni''.

''Poiché questo non è il nostro governo – spiega -, bensì l'esecutivo di responsabilità nazionale che sosteniamo, non pretendiamo che Monti faccia quello che faremmo noi al governo. Ma non mancherà il nostro appoggio nell'interesse dell'Italia. E non ci saranno due linee nel Pd, ma una sola''.

Bindi condivide l''urgenza' delle misure: ''Bisogna fare in fretta riforme strutturali che chiederanno sacrifici a persone che ne hanno fatti tanti''. Per il presidente del Pd il veto del Pdl sulla patrimoniale è ''inaccettabile'', mentre ''sullo stop all'aggancio della pensione con l'inflazione vanno tutelate le fasce più deboli. Perdere 300 euro l'anno per un pensionato che ha intorno ai mille euro al mese, è troppo''.

''Le nostre idee – aggiunge – non sono dettate da un tornaconto elettorale, né l'equità è un buon sentimento, ma una regola di macro economia. La diseguaglianza e l'impoverimento della popolazione – conclude – bloccano anche la crescita''.