Rai, Santoro ci ripensa: “Resto. O forse no”

Pubblicato il 25 Maggio 2010 - 21:19 OLTRE 6 MESI FA

Michele Santoro

Michele Santoro fa un passo indietro e l’accordo con la Rai, per trasformare il suo contratto di dipendente in una collaborazione chiudendo la vertenza giudiziaria, sembra di nuovo in bilico: “In questa situazione non ha più senso continuare ad immaginare cambiamenti”, dice.

Anche se, a quanto si apprende nella sera del 25 maggio da fonti di Viale Mazzini, la vicenda non è per niente chiusa. Insomma, è ancora tutta da scrivere la pagina futura del tormentato rapporto tra il giornalista e la tv pubblica.

La scorsa settimana, a sorpresa, c’era stato il passaggio in Consiglio d’amministrazione – con le sole astensioni di Petroni e De Laurentiis – per un accordo che sembrava ad un passo dalla firma. Poi, il 25 maggio, Santoro in una dichiarazione irritata ha detto che “continue fughe di notizie hanno violato l’impegno di riservatezza indispensabile per un possibile accordo con la Rai favorendo interpretazioni fantasiose lesive della mia immagine. Trasmissioni televisive della Rai hanno potuto entrare nel merito di una trattativa in corso d’opera con un profilo denigratorio dei miei comportamenti di professionista. Non era mai avvenuto in precedenza

In questa situazione quindi il giornalista spiega che per lui non ha più senso ipotizzare cambiamenti per mettere la parola fine alla vertenza giudiziaria e progettare nuovi format “nell’interesse della Rai e del pubblico”. A stretto giro gli risponde il direttore generale Mauro Masi, facendo sapere che nell’accordo tra la Rai e Santoro “votato dal Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini sostanzialmente all’unanimità era prevista una clausola di riservatezza e di gestione concordata della comunicazione cui il direttore generale Mauro Masi si è puntualmente attenuto”. Dalla direzione generale si apprende ancora che il direttore generale continuerà a mantenere questa riservatezza su quelli che saranno gli sviluppi della vicenda.

Si è invece esposto il presidente Paolo Garimberti che in mattinata aveva sottolineato quanto Santoro sia “una risorsa per la Rai e deve restare in ogni caso”. “L’ho spiegato a lui stesso quando mi ha accennato l’ipotesi di cambiare programmi – ha aggiunto Garimberti – gli ho spiegato che è una risorsa per l’azienda e che io l’avrei difeso comunque sia se avesse deciso di cambiare il suo impegno in tv sia che avesse deciso di continuare con Annozero. La firma a questo punto dipende solo da Santoro, noi aspettiamo le sue decisioni. La questione deve comunque tornare in consiglio perché è di sua competenza”.

Il consiglio è domani e all’ordine del giorno ovviamente il caso Santoro non c’è, anche se forse Masi ne parlerà, ed è facile immaginare che sarà sollecitato in questo senso dai consiglieri. Si sicuterà invece del bilancio, di Raisat e potrebbero arrivare in discussione anche le ipotizzate nomine a Rai Cinema. Di queste ultime si parlerà anche la prossima settimana in Commissione di Vigilanza, visto che oggi la bicamerale ha deciso di convocare il direttore generale per chiedere chiarimenti sulla possibile rescissione consensuale del contratto tra l’azienda e Santoro, come anche sul caso della rinuncia alla conduzione del Tg1 da parte di Maria Luisa Busi, oltre che al piano industriale e all”oscuramentò di Rai News.

Forse però la prossima settimana la questione potrebbe già aver trovato una sua conclusione. Secondo diverse fonti la questione economica sarebbe la più marginale e non certo determinante, tutto sommato la più risolvibile. I temi forti di conflitto sarebbero invece quelli dell’autonomia e anche dell’esclusiva. In particolare si parla dell’ampiezza della clausola di non concorrenza alla quale Santoro sarebbe vincolato con l’ipotesi di accordo stipulata.

Anche se quello che è stato votato dal cda in realtà, a quanto si apprende, non è neanche un vero e proprio accordo, ma una sorta di ‘appunto’ che spiega i termini della trattativa che è continuata in questi giorni tra azienda e giornalista con la mediazione di Lucio Presta.

Il punto di mediazione non si sarebbe trovato ma la rottura non sarebbe definitiva e quindi il futuro è ancora aperto. Nel prossimo palinsesto autunnale, come avevano ricordato nei giorni scorsi di consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, il posto di Annozero c’era già, e comunque andrà in onda fino al 10 giugno ma sembra difficile immaginare che tutto torni come prima.