Il referendum fantasma ma significativo

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 16 Maggio 2011 - 22:24 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Complimenti a Blitz e alla sua redazione che hanno immediatamete colto l’importanza non solo, ovviamente, dei voto per le elezioni amministrative, ma anche, quello assai meno scontato e meno pubblicizzato, del referendum sardo sulle centrali nucleari. Nell’isola hanno votato quasi il 70% degli aventi diritto, sarebbe bastato il 33% per far scattare il quorum, ebbene oltre il 90% degli elettori hanno votato no alla realizzazone di eventuali centrali nell’isola. Un risultato plebiscitario, che non lascia spazio a polemiche, che ha attraversato gli schieramenti, polverizzando qualsiasi logica di parte o di appartenenza.

Del  resto la medesima raccolta delle firme era avvenuta allo stesso modo, contando in primo luogo sulla partecipazione e sull’entusiasmo civico di centinaia e centinaia di cittadini. Il risultato sardo ci fa capire perchè Berlusconi stia tentando di annullare i quesiti referendari, di eliminare addirittura la consultazione, e comunque di oscurare mediaticamente i quesiti, affinchè con le buone e o con le cattive sia impedito agli italiani di potersi esprimere  liberamente, anche perchè è assai probabile che il  voto nazionale possa rispecchiare quello sardo.

Probabilmente non pochi media nazionali decideranno di non imitare Blitz e non daranno il giusto rilievo nazionale alla consultazione referendaria sarda, ma sbaglieranno e di grosso!

Il presidente del consiglio  invece non si limiterà a sognare Pisapia, De Magistris, Merola o Fassino, ma, tra un incubo e l’altro, vedrà apparire  anche i referendum sul nucleare, sull’acqua e sul legittimo impedimento. Sicuramente gli tornerà in  mente quella infelice battuta di Craxi, quando all’epoca dei referendum Segni, invitò gli italiani a recarsi al mare e a disertare le urne elettorali. Naturalmente le cose non si ripetono mai uguali, Berlusconi è un combattente e, passato lo sconforto, le proverà tutte, ma proprio tutte per vincere i ballottaggi, e annullare i referendum.

Ce la farà? Mai dire mai, il cavaliere ha dimostrato di avere sette vite e mille risorse, soprattutto di tipo economico e mediatico. Forse proverà a comprare qualcosa o qualcuno , ma  purtroppo  per lui è più facile acquistare  una manciata di deputati “responsabili” che non milioni di cittadini che sembrano essersi stancati di barzellette, giochi di prestigio, e tanto fumo senza arrosto da addentare. Per ora si tratta di una slavina, ma i rumori di fondo indicano che potrebbe diventare una valanga, naturalmente se i suoi oppositori, almeno questa volta, decideranno di mettere da parte ogni polemica e di presentarsi compatti prima ai ballottaggi e poi ai referendum. Chi sa se anche questa volta gli sarà tirata una ciambella di salvataggio…