Regionali Puglia, D’Alema “boccia” Vendola: “Serve nome condiviso”

Pubblicato il 29 Novembre 2009 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola e Michele Emiliano

Ancora in alto mare la questione-candidato per il centrosinistra in Puglia: in vista delle elezioni regionali che si terranno nel prossimo marzo, la ricandidatura di Nichi Vendola non è affatto scontata.

Qualche settimana fa i giochi sembravano fatti, con il governatore che aveva ricevuto l’investitura dal presidente regionale del Pd, Michele Emiliano, e dal segretario nazionale dei democratici Pierluigi Bersani.

Ma l’Udc e l’Idv non hanno mandato giù la riconferma del presidente uscente e hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di appoggiare Vendola.

A questo punto sono intervenuti gli “stati generali” del Partito Democratico, che sono alla ricerca di una soluzione che possa mettere d’accordo una coalizione più ampia possibile: per questo il segretario regionale, Sergio Blasi, ha ricevuto una sorta di “mandato” per prendere contatti con i partiti del centrosinistra e i potenziali alleati in vista dell’allargamento della coalizione attorno a un nome «condiviso».

Si è conclusa così l’attesa assemblea regionale del Pd pugliese, chiamata a discutere se confermare l’appoggio alla autocandidatura del governatore in carica o riprendere la strada dell’allargamento della colazione.

La scelta, proposta da Blasi e sostenuta da Massimo D’Alema che ha partecipato alla riunione, è stata fatta non con un voto ma con un applauso che ha sciolto spontaneamente l’assemblea dopo l’intervento conclusivo dell’ex ministro degli esteri.

In contemporanea, da una manifestazione in un’altra parte della città, Vendola confermava invece la sua intenzione ad andare avanti sulla strada scelta, perchè, dice, «non sono isolato». Auspica «di essere il candidato di una coalizione larga» e invita ancora una volta al confronto nelle primarie.

Nell’assemblea del Pd a Vendola sono stati resi gli onori per l’esperienza di cinque anni al governo pugliese, ma, ha detto D’Alema, ora «bisognerà discutere con tutti i partiti». Ha attribuito poi al governatore pugliese la responsabilità della difficile situazione resa tale, ha detto, «non dalle nostre trame ma dalla sua decisione» di forzare la mano.

«Noi – ha detto – avevamo chiesto a lui di prendere l’iniziativa di chiamare le forze politiche attorno a un tavolo e verificare la possibilità di portare l’alleanza per il Mezzogiorno al governo della regione». «Lui – ha aggiunto – non lo ha fatto, probabilmente nella consapevolezza che forse attorno a quel tavolo sarebbe stata posta la questione della guida della regione».

D’Alema ha poi invitato tutti «a rispettare le alleanze con l’Udc che già si sono fatte, altrimenti – ha detto – rischiamo di perdere non solo la Regione Puglia alle prossime elezioni ma le giunte cha abbiamo già conquistato alle scorse amministrative».

Al di là del dibattito, nomi di candidati non se ne sono fatti e chi si aspettava una conferma alle voci della candidatura del presidente regionale del partito e sindaco di Bari, Michele Emiliano, è rimasto deluso.

Nei corridoi si parlava di una terza opzione che potrebbe evitare un lacerante confronto Vendola-Emiliano vista anche l’indisponibilità dichiarata più volte da quest’ultimo a un confronto con il governatore in qualsiasi competizione elettorale.

Da domani Blasi riavvierà le consultazioni con i partiti che possono aderire all’Alleanza Meridionale perchè, ha spiegato, «è indispensabile ragionare intorno a un programma condiviso, e a un nome condiviso per vincere le elezioni».