Renzi pensa a proroga Napolitano: “Maggio 2015”. Ma lui fissa termine a giugno

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2014 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Renzi pensa a proroga Napolitano: "Maggio 2015". Ma lui fissa termine a giugno

Renzi pensa a proroga Napolitano: “Maggio 2015”. Ma lui fissa termine a giugno

ROMA – Giorgio Napolitano lo ha ribadito più volte in questi mesi, fin dal suo secondo insediamento, e ieri lo ha detto chiaramente: non completerà l’intero settennato e lascerà non appena le circostanze lo renderanno possibile. Ma il premier Matteo Renzi starebbe meditando di chiedergli una “proroga” almeno fino a maggio 2015, in tempo per l’inaugurazione dell’Expo.

L’indiscrezione è riportata dal quotidiano la Repubblica, ma a conti fatti le date dei due capi, di Stato e di Governo, potrebbero coincidere perfettamente. Il calendario è il seguente: il primo luglio scatterà il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Appuntamento che sta molto al cuore a Napolitano, non vorrebbe lasciare il suo posto prima che si perfezioni un evento considerato cruciale per il Paese. Ma a partire dal 31 dicembre 2014, quando scadono i sei mesi di presidenza europea, ogni data potrebbe essere utile per rassegnare le sue dimissioni.

A quel punto scatterebbe un semestre bianco, che alcuni avrebbero ribattezzato “grigio”: sei mesi da dimissionario, ma con la pienezza dei poteri che la Costituzione gli affida. Termine che coinciderebbe con il 29 giugno 2015, quando Napolitano compirà 90 anni, e oltre il quale non vorrebbe trattenersi.

Il piano di Renzi è che Napolitano resti al suo posto almeno fino all’inaugurazione dell’Expo, prevista per maggio 2015. E fin qui i tempi potrebbero coincidire. Ma l’obiettivo del premier, secondo Repubblica, sarebbe anche un altro: forte di un inatteso feeling con il presidente che tanto ha caldeggiato la sua salita a Palazzo Chigi, Renzi vorrebbe che fosse lo stesso Napolitano a promulgare la riforma costituzionale ora in esame al Senato. Nessuna “proroga” allora, solo la fretta di chiudere, come più volte annunciato, entro giugno 2015 l’intero iter delle riforme.