Riforma della giustizia, Finocchiaro: “E’ propaganda, il Pd di certo non ci cadrà”

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA

Anna Finocchiaro

ROMA – Una riforma della giustizia ”inaccettabile”, ”frutto del risentimento personale di Berlusconi” e che porta l’Italia ”indietro di più di 150 anni”. Lo dice il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, in un’intervista a Repubblica in cui sottolinea che l’offerta di dialogo del Guardasigilli sul processo breve ”non è la verita”’.

”Il processo breve a cui Alfano pensa – spiega – è una tagliola: serve al premier, non a dare celerità ed efficienza alla giustizia. Sarebbe efficace se inserito in una riforma complessiva del processo pensale e se, solo come norma conclusiva, fosse introdotta la prescrizione”.

Con la riforma, prosegue, ”torniamo allo Statuto Albertino”: il pm ”sarebbe ridotto a un ufficio regolato da leggi ordinarie, non dalla Carta”. ”Quando il ministro Alfano parla di arbitrio dei magistrati – aggiunge – dimentica che l’arbitrio sta diventando la misura dell’agire del potere esecutivo. Che è appunto arbitrario nel momento in cui rifiuta di essere controllato dal Parlamento, dalla Consulta, dal presidente della Repubblica, dalla magistratura”.

Nessun rischio di Aventino per il Pd, rassicura la Finocchiaro, i democratici non diserteranno le aule parlamentari ma saranno lì per ”adottare norme sensate e utili”.