Riforme, Comitato non si occuperà di giustizia. Porcellum, lite Pdl – Quagliariello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2013 - 23:54 OLTRE 6 MESI FA
Gaetano Quagliarello (LaPresse)

Gaetano Quagliarello (LaPresse)

ROMA – Regge l’intesa nella maggioranza sulle riforme costituzionali. Il ddl che istituisce il comitato che istruirà la pratica è stato approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato e ora passa all’esame dell’Aula.

A spianare la strada l’accordo raggiunto tra governo e maggioranza e che ha portato a un emendamento della relatrice, la presidente Anna Finocchiaro che ha ben delimitato il campo d’azione del Comitato. Di fatto escludendo, almeno per ora, che ci siano interventi riguardanti il Titolo IV della Costituzione, quello sulla magistratura. “Ora è chiarissimo e non ci sono più alibi”, per intervenire su questo fronte dice la Finocchiaro dopo l’ok alla sua proposta arrivato con il si della maggioranza e il no di Sel e Movimento Cinque Stelle (poco persuasi, in realtà che con esso non si apra a successivi interventi in materia di giustizia).

L’emendamento della Finocchiaro tocca anche il tema ‘caldo’ della riforma della legge elettorale specificando che il lavoro del Comitato (che ha anche il compito, al termine del percorso delle riforme, di lavorare a una legge elettorale conseguente alla nuova forma di governo che verrà scelta) non impedisce che le forze politiche si confrontino e provino ad approvare una ‘riforma ponte’ del Porcellum per via ordinaria, nelle commissioni competenti.
Un percorso, quest’ultimo, che, fa sapere il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, il governo ha l’intenzione di “agevolare”, anche e soprattutto dopo che la Cassazione ha posto dei dubbi sull’attuale sistema di voto.

Ma le parole di Quagliariello gli procurano l’ira di diversi esponenti del Pdl visto anche che il partito ha da sempre auspicato una modifica del sistema di voto solo al termine del percorso delle riforme. “Ritengo errata e controproducente l’impostazione data dal ministro Quagliariello in merito alla questione del cambiamento della legge elettorale”, dice seccato il coordinatore Sandro Bondi. Quagliariello “si ostina contro il Pdl, è incomprensibile”, è l’accusa che gli viene anche da Altero Matteoli. Tanto più che il Pd è pronto ad auspicare e insistere su una modifica il prima possibile all”odiato’ Porcellum.

“Auspico che ci siano intese politiche per arrivare presto a ritocchi”, all’attuale legge elettorale, dice Anna Finocchiaro. “I partiti cambino presto il Porcellum”, è l’invito anche del capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda. E anche il ministro Quagliariello, nonostante le polemiche dei suoi, ribadisce la linea. Con una legge che è ‘sub-iudice’, osserva, “oggettivamente non si può votare”, perché il rischio è quello di avere un Parlamento delegittimato.

Il governo, dunque, agevolerà il percorso qualora ci siano intese per una ‘norma ponte’ sulla legge elettorale. Ma dovrà anche cominciare a pensare, avverte il ministro, a mettere mano al delicato capitolo della giustizia e per questo può utilizzare come traccia il documento dei ‘saggi’ chiamati a lavorare sulle riforme da Giorgio Napolitano prima dell’incarico a Enrico Letta di formare il governo. Serve, però, un intervento, perché avverte il ministro “i governi in Italia sono saltati sul tema della giustizia e questo governo o il tema lo tocca o non si potrà meravigliare se gli toccherà la stessa sorte”.