Il ritorno della Margherita agita le acque del Pd

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 22:38 OLTRE 6 MESI FA

Il fantasma della Margherita agita le acque nel Pd. Per la seconda volta a distanza di pochi giorni, potrebbe tornare a riunirsi l’assemblea federale dell’ex partito di Francesco Rutelli, il che fa storcere il naso a chi teme che qualcuno voglia mettere in discussione il Pd o, in un momento in cui si parla di ”terzo polo”, preparare il terreno a progetti alternativi.

L’annuncio della prossima riunione della Margherita viene da Enzo Bianco, presidente di quell’assemblea tornata a vivere dopo essere stata lasciata in sonno per un lungo periodo. ”Ho ricevuto nei giorni scorsi alcune richieste per convocare un’Assemblea Federale della Margherita. Si chiede di discutere della situazione politica e del Partito Democratico”, sono le scarne parole con cui Bianco ha riferito quello che sta per accadere.

Nei prossimi giorni avrà una serie di colloqui con tutte le aree del partito e poi deciderà. Il fatto che esista ancora una assemblea della Margherita dipende dall’accordo stipulato al momento della fondazione del Pd: in quell’occasione i due soci maggiori del nuovo partito, Ds e Margherita, decisero di lasciare in vita i rispettivi organismi fino al 2011 per occuparsi di questioni amministrative (rimborsi elettorali arretrati, gestione del patrimonio ecc.).

L’ipotesi di una riunione ‘politica’ della Margherita aveva agitato il clima nel partito di Bersani già lo scorso mese. Una riunione dell’assemblea federale si era tenuta il 21 giugno, ufficialmente per l’approvazione del bilancio. Ma l’appuntamento era divenuto occasione per ‘sfogare’ alcuni malumori, in particolare proprio quelli della parte ‘ex dl’ nei confronti degli ‘ex ds’ e per rivedere Francesco Rutelli, nel frattempo uscito dal partito democratico.

Tra coloro oggi che spingono per la nuova riunione, con un ordine del giorno piu’ chiaramente politico, è Arturo Parisi. Il bastian contrario dell’Ulivo non vuole ”risvegliare la Margherita”, perche’ ”indietro non si torna”; però, sostiene l’ex ministro del governo Prodi, l’assemblea può essere ”un’occasione preziosa e importante per valutare senza calcoli nè pregiudizi, se il ‘nome nuovo’ di Pd corrisponde a quel ‘partito nuovo’ per il quale avevamo alla Margherita dato vita e poi dato morte”.

L’idea suscita però parecchi malumori, specie tra alcuni ex della Margherita. Non è per niente convinta Rosy Bindi, che tratta le argomentazioni di Parisi come se fossero sofismi:”E’ contraddittorio sostenere che non si vuole tornare indietro continuando a guardare indietro”.

Con lei non è d’accordo però Gianni Vernetti, ex dirigente della Margherita e del PD ed oggi nell’API con Rutelli che dice di non sottovalutare nè bollare come marginale il dibattito in corso. ”Riunire gli organismi dirigenti della ex Margherita – ha detto – potrebbe infatti essere un buon punto di partenza per riprendere un serio confronto sul futuro del riformismo in Italia”.

Deciso, invece, il ‘no’ del capogruppo Dario Franceschini che non prova nemmeno a nascondere il suo fastidio: ”La Margherita come soggetto politico non esiste più e dunque non ha senso riunire un organo per una discussione politica all’interno di un partito che non c’è più”.