Sallusti, Mantovani, Santanché: l’audace colpo della colonna milanese del Pdl, c’é anche il Grande Vecchio?

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 12 Maggio 2011 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La colonna milanese del Pdl è viva e lotta insieme a Lui. Ma dietro e sopra la colonna milanese c’è anche il Grande Vecchio? La colonna c’è. Alessandro Sallusti direttore de Il Giornale stampa un’editoriale, un pezzo “di linea” che così viene titolato e spiegato: le elezioni sono un “ring” ed è bene picchiare duro, più o meno come si diceva una volta “colpisci un candidato per educare cento elettori”. Letizia Moratti legge e si adegua o viene fatta adeguare alla “linea”. Passa una giornata, anche meno, canticchiando “datemi un martello”, qualcosa con cui colpire e stupire sul “ring”. Il martello le viene porto, da chi? Non si sa, non si può sapere. Proprio come non si sa chi ha pensato, ordinato e voluto i manifesti da affiggere con sopra scritto: “Via le Br dalle Procure”. Di quei manifesti si è saputo siano stati pagati dal braccio destro di Mario Mantovani, che del Pdl lombardo è coordinatore. Di quei manifesti si è saputo siano stati stampati da ditta e tipografia che spesso lavorano per le campagne del Pdl. Di quei manifesti si è assunta la responsabilità politica Roberto Lassini che è presidente di una associazione di cittadini che anima le manifestazioni del Pdl e Lassini è candidato nelle liste del Pdl. Domanda: chi ha voluto quei manifesti? Impossibile rispondere. Domanda numero due: chi ha messo il “martello” nelle mani di Letizia Moratti? Impossibile rispondere perché la colonna milanese del Pdl, come si è visto nel caso dei manifesti, non lascia tracce.

E’ imprendibile la colonna milanese del Pdl: Sallusti non è iscritto, Mantovani i manifesti li ha solo visti spalmati sui tabelloni, Daniela Santanché ha l’alibi del non aver potuto fornire nulla a Letizia Moratti perché troppo impegnata a cercar voti per Roberto Lassini, quello che era, secondo la Moratti, “incompatibile” con lei. Eppure qualcuno, qualcuno dello staff, dei consiglieri, del trust dei cervelli, degli arditi della volontà, insomma qualcuno del Pdl alla Moratti ha fornito argomento e strumento. L’argomento doveva essere: ricominciamo a dire che Giuliano Pisapia è comunista, anzi diciamo che ai tempi è stato quasi terrorista e comunque legato alla violenza politica. Bene, bravi, facciamolo. E lo strumento? Qualcuno deve essere arrivato con una informativa, un pezzo di carta. C’era scritto che Pisapia è stato accusato e poi amnistiato di furto d’auto a scopo di pestaggio o giù di lì. Meraviglioso, diciamolo in tv. Ma il pezzo di carta era incompleto: Pisapia dopo esser stato amnistiato aveva fatto ricorso ed era stato assolto con formula piena, era stato lui a rifiutare la formula che allora c’era ancora di insufficienza di prove. E’ stato dunque quello di mandare in tv la Moratti a gridare ladro e terrorista ad uno assolto con formula piena l’audace colpo dei soliti ignoti, gli ignoti della colonna milanese del Pdl. Chi mai saranno?

Resta da sapere se dietro, dentro e sopra la colonna milanese del Pdl ci sia o no il Grande Vecchio. Qualcuno racconta nulla sapesse dell’audace colpo della colonna e abbia sorriso, amaramente sorriso di tanto avanguardismo. Altri raccontano sapesse e avesse mandato gli arditi fuor della trincea. Lui aveva detto “scaglionatevi lungo il fiume accusando Pisapia di terrorismo”. Quelli poi hanno capito “scoglionatevi lungo il fiume e dite che Pisapia è ladro, terrorista con il solo alibi dell’amnistia”. Se è andata così, non è mica colpa sua. Ma, ammesso ci sia, chi mai sarà il Grande Vecchio? Insondabile mistero milanese. Resta comunque al lavoro la colonna milanese del Pdl, c’è e lotta per Lui. Qualche volta anche con Lui, qualche volta no. E’ una colonna di arditi ed eroine. Sono veri, verissimi, però somigliano tantissimo a quelli che sfornava Cinecittà quando faceva la caricatura alla realtà. Sono gerarchi, ma da operetta. Sono combattenti, ma da avanspettacolo. Sono una colonna politica e militante ma sembrano un trenino in una discoteca al mare. E quindi da Lui restano nonostante tutto almeno in una cosa diversi: Lui non è fesso, loro in fondo proprio sì. Basta guardarli gli audaci colpi della colonna milanese del Pdl.