Senato, il giorno dei due voti: la fiducia a Letta, la decadenza di Berlusconi

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 26 Novembre 2013 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA
Senato, il giorno dei due voti: la fiducia a Letta, la decadenza di Berlusconi

Senato, il giorno dei due voti: la fiducia a Letta, la decadenza di Berlusconi (LaPresse)

ROMA – La mattina di mercoledì 27 novembre al Senato si vota la fiducia al governo Letta. In realtà si vota la fiducia alla Legge di stabilità ma in sostanza si tratta di una fiducia all’esecutivo di larghe intese.

Voto importante, cruciale, soprattutto alla luce del fatto che è la prima prova in Parlamento per la maggioranza dopo che la neo-rinata Forza Italia ha annunciato il passaggio all’opposizione.

Opposizione per due motivi: quello ufficiale è che non è d’accordo sulla Legge di stabilità. Quello ufficioso è che, guarda caso, sempre il 27 novembre è il giorno in cui si vota la decadenza, ovvero l’espulsione di Berlusconi Silvio dal Senato.

Dopo che Forza Italia ha lasciato la maggioranza, il premier Letta è andato subito dal presidente Giorgio Napolitano.

Ed è stato proprio Napolitano a dare al voto sulla Legge di Stabilità il carattere di una verifica di governo:

“La necessità di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell’attuale governo – ha fatto sapere il capo dello Stato – sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia”.

Un’interpretazione che non va bene a Forza Italia: “Non basta il voto di fiducia che il governo ha deciso di porre sulla legge di stabilità al Senato. Questo sarà, infatti, il voto su un singolo provvedimento e non sul governo”.

In Senato il governo dovrebbe contare su sette soli voti in più della soglia “minima” di 159 senatori, quella che garantisce il 50% più uno.

Quindi riepilogando: col voto del mattino si dà la fiducia al governo Letta.

Poi si fa pomeriggio e sempre al Senato si comincia a parlare d’altro: di “agibilità politica”, di “carte americane”, di “revisione del processo”. La temperatura a Palazzo Madama salirà sempre di più finché arriverà il voto della sera (o della notte?). A quel punto, forse in piena notte, il presidente dei senatori Piero Grasso potrebbe pronunciare la famosa frase: “Prego i commessi di accompagnare il senatore Berlusconi fuori dall’Aula”.

A quel punto, concentrate in un solo giorno, avremo assistito alle due votazioni più importanti dell’anno.