Senatori: non li eleggi direttamente, li scegli a Regionali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Settembre 2015 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
Senatori: non li voti direttamente, li eleggi alle Regionali

Senatori: non li voti direttamente, li eleggi alle Regionali

ROMA – Con la riforma in dirittura d’arrivo cambiano funzioni e composizione del nuovo Senato. E soprattutto i criteri di elezione. “I Consigli regionali, con metodo proporzionale, eleggono i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori”, dice la riforma. Ma nella loro scelta, ora, risulterà decisiva la volontà degli elettori.

Non eleggi direttamente i nuovi senatori. Non sono i cittadini elettori che votano direttamente i 100 rappresentanti al Senato (74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 nominati dal presidente della Repubblica), i quali invece saranno eletti “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri (regionali ndr.) in occasione dei medesimi organi (le Regioni, ndr.) secondo le modalità stabilite dalla legge”.

Il comma 5 dell’articolo 2, quello che ha prodotto l’intesa, stabilisce anche che “la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi istituzionali territoriali dai quali sono stati eletti”. In pratica i nuovi senatori cambiano ogni volta che si vota per eleggere il nuovo consiglio regionale.

Ma come li sceglie alle Regionali il cittadino? La riforma prevede che una legge ordinaria stabilisca i paletti entro i quali si definiscano le modalità con cui gli elettori sceglieranno i nuovi senatori: significa che o saranno scelti all’interno di un listino ad hoc di consiglieri-senatori tra quali sarà possibile esprimere la preferenza, oppure attraverso una preferenza diretta.

In pratica non sarà il cittadino ad indicare che X o Y sia il senatore, per esempio del Lazio: egli voterà questa o quella lista (Pd, M5S, FI…), la legge regionale del Lazio che per esempio i primi 5 vanno al Senato, oppure la scelta avverrà attraverso la formazione di collegi uninominali in cui il primo va al consiglio regionale mentre il secondo va al Senato. In ogni caso i nuovi senatori saranno scelti su indicazione degli elettori secondo un criterio di elezione indiretta.