Sondaggio Demopolis: 70% dei leghisti vuole ‘Berlusconi föra de ball’

Pubblicato il 30 Giugno 2011 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo la batosta alle amministrative e al referendum, sette elettori leghisti su dieci sostengono che Silvio Berlusconi non dovrebbe ricandidarsi premier del Centrodestra alle prossime elezioni politiche. È uno dei dati che emergono da un sondaggio condotto dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis.

Stretta nel patto di governo con il Pdl, il partito di Bossi non ha colto per mesi l’insoddisfazione progressiva della propria base, che l’ha punita nelle ultime elezioni amministrative, anche con l’astensione. Il 58% degli elettori leghisti ritiene che il governo non abbia mantenuto le promesse elettorali, un terzo crede che sia accaduto solo in parte, quasi esclusivamente in relazione al federalismo fiscale ed alla sicurezza.

Per il 63% degli intervistati, dovrebbe essere Roberto Maroni il futuro candidato a Palazzo Chigi: il ministro degli Interni supera oggi nettamente, nelle preferenze dei leghisti, sia Tremonti al 15%, sia Berlusconi che si ferma all’8%.

L’Istituto Demopolis ha intervistato, per il programma Otto e Mezzo, un campione rappresentativo degli elettori leghisti per comprendere il grado di condivisione delle condizioni poste a Pontida da Bossi a Berlusconi.

Oltre i tre quarti degli elettori approvano la richiesta di riduzione della pressione fiscale e di taglio ai costi della politica, incluso il dimezzamento dei parlamentari. Il 63% concorda con la richiesta di una progressiva riduzione dei contingenti militari all’estero, ed in Libia in particolare; il 59% approva la variante al patto di stabilità interna per una salvaguardia dei Comuni e delle pubbliche amministrazioni virtuose. Il grado di consenso crolla invece al 38% in relazione alla proposta di trasferire a Monza le sedi di alcuni ministeri: un’idea considerata dai più irrilevante rispetto alle esigenze reali del territorio.

Provvedimenti, quelli annunciati, che trovano facile consenso, ma che appaiono poco praticabili, di difficile realizzazione secondo il 61% degli elettori leghisti, che sottolineano la distanza tra le promesse del Governo dell’ultimo anno e gli effetti concreti visibili sul territorio.

Una sensazione di scarsa praticabilità avvertita anche dall’intera opinione pubblica del Paese. Secondo l’indagine di Demopolis, poco più di un italiano su dieci crede infatti che Bossi otterrà quanto richiesto ieri. Il 14% ritiene che, per prolungare la legislatura, sarà trovato un compromesso, sia pur con tempi e modi diversi da quelli posti nel cosiddetto ultimatum di Pontida. Colpisce che il 75% degli italiani appaia convinto che anche stavolta le parole di Bossi non si tramuteranno in concreti impegni di Governo.

L’indagine è stata condotta dal 18 al 20 giugno 2011 – per il programma Otto e Mezzo de LA7 – dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 1.005 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, età, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area geografica di residenza. Direzione di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione con metodologia CATI di Marco Tabacchi. Nota metodologica completa su: www.demopolis.it