Sondaggio Repubblica: maggioranza italiani non crede a Berlusconi su Consulta

Pubblicato il 12 Dicembre 2009 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

La maggioranza degli italiani non condivide le affermazioni del premier Silvio Berlusconi sulla politicizzazione dei giudici e sulla trasformazione della Corte Costituzionale da “organo di garanzia” a “organo politico”, a quanto ha accertato un sondaggio svolto giovedì (interviste telefoniche più “tempo reale”) da Ipr Marketing per Repubblica.it. Il 53% degli intervistati ritiene che il presidente del Consiglio non abbia ragione nelle sue esternazioni di Bonn, il 41%, invece, è dalla sua parte, il 6% non ha un’opinione precisa in merito.

A un ulteriore approfondimento per sesso, età collocazione geografica e preferenza politica, si nota che le donne concedono al premier qualche ragione in più di quanto fanno gli uomini, che i giovani non gli credono quasi per nulla, che Nord, Sud e Centro esprimono dati abbastanza omogenei e che, mentre gli elettori dell’opposizione sono quasi totalmente contrari al ragionamento del Cavaliere sulla Consulta, tra quelli del centrodestra serpeggia qualche dubbio abbastanza consistente.

Sesso, età e residenza. Il dato più rilevante sembra essere quello che emerge dalle classi d’età. Stando al sondaggio, infatti, Berlusconi non sembra avere quasi nessuna credibilità (sempre relativamente al tema in oggetto) nelle classi d’età tra i 18 e i 34 anni: l’80% gli dà torto, il 14% non ha opinione e solo il 6% condivide il suo punto di vista. Tra i 35 e i 54 anni c’è maggiore equilibrio: 55% non condivide, 37% condivide e 8% non sa. Berlusconi convince, invece, le persone in età più matura: 64% di favorevoli e 36% di contrari tra coloro che hanno più di 54 anni.

Rispetto al sesso, si diceva, c’è maggiore condivisione tra le donne che si dividono quasi equamente (48% no, 46% sì) tra favorevoli e contrarie ai concetti espressi dal premier. Più decisi gli uomini nel dirgli di no: 58% a 36% con 6% di indecisi.

Quanto alle aree geografiche, il Nord rispecchia quasi fedelmente la percentuale nazionale (52% no, 40% di sì e 8% indecisi), ma anche Centro (54% no 44% sì e 2% indecisi) e Sud (51% no, 42% sì e 7% indecisi) non si discostano molto dalla media del campione.

Orientamento politico. A differenza di altre volte, l’appartenenza a un’area politica sembra condizionare un po’ meno gli elettori. Almeno nel centrodestra dove a un 78% di persone che condividono il pensiero di Berlusconi, si registra un 21% di contrari (1% gli indecisi). Plebiscitario, invece, il “no” dell’opposizione: 84% Pd-Idv, 95% le altre forze che osteggiano il governo. Anche chi non ha votato si schiera in larga maggioranza su posizioni negative: 52% contro 37% e 11% di indecisi.