Rivolta contro i tagli: giudici, prefetti, questori contro Monti

Pubblicato il 30 Aprile 2012 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo Monti si prepara a tagliare prefetture, questure, magistrati, ministeri, Inps, Inail, forse ed è già rivolta: sono scesi sul piede di guerra questori e prefetti, quando hanno intuito che uno su quattro non avrà più una poltrona, magistrati, e i sindacati che tutelano i dipendenti del ministero della Giustizia.  Per non dire del sordo malumore che si alza dal mondo militare dove sarebbero trentamila gli “esuberi” tra ufficiali e sottufficiali.

Tutti chiedono meno spesa pubblica e risparmi ma chi viene colpito dai tagli protesta. C’è ad esempio Claudio Palomba, il presidente del sindacato dei prefetti (Sinpref) che dice: “Questo metodo non va bene. Ci vuole più rispetto per chi rappresenta oltre 125 mila persone. E non si dica che le prefetture non sono presidio di sicurezza. Lo sono al pari delle questure”.

Anche in polizia sono in fibrillazione. “Non mi batto per salvare qualche poltrona – dice Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia – ma per la capacità di analisi di una questura che è molto maggiore di quella di un commissariato. Ho letto di Verbania. Benissimo, parliamone: zona di confine, segnali di insediamenti mafiosi… E’ davvero il caso di declassare quella questura, magari lasciando un numero equivalente di agenti, ma a scapito di funzionari e dirigenti? Che razza di risparmio è questo?”.