Terrorismo, Napolitano: “Stop violenza, anche verbale: alimenta eversione”

Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, Napolitano: "Fermare la violenza prima che diventi eversione"

Terrorismo, Napolitano: “Fermare la violenza prima che diventi eversione” (Foto LaPresse)

ROMA – “Stop alla violenza, anche solo verbale, prima che si trasformi in eversione”. Giorgio Napolitano spiega che la violenza che dilaga è un sintomo di un disagio che va placato.  E a chi definisce il Senato, dove si ricordano il 9 maggio le vittime del terrorismo, un luogo “del potere”, Napolitano replica: “Sono palazzi di sovranità popolare”.  Il presidente della Repubblica ha sottolineato l’importanza per l’Italia di imparare dal proprio passato e auspica il superamento di questi momenti di tensione “tragici” che espongono il paese “a rischi estremi”.

Dagli anni del terrorismo c’è molto da imparare, ha detto Napolitano: “Ad esempio, che bisogna fermare la violenza”, anche quella verbale. Perché, se la violenza ”va combattuta e fermata prima che si trasformi in eversione, ora non possiamo essere tranquilli di fronte al riemergere di estremizzazioni violente, anche solo su piano verbale o della propaganda politica”.

Napolitano ha dichiarato: “A partire da quest’anno ho voluto che la cerimonia si dislocasse anche in altri luoghi istituzionali come il Senato e vorrei che la si smettesse di identificarli come i ‘Palazzi oscuri del potere’ e se il Quirinale è stato definito dal mio augusto predecessore ‘la casa degli italiani’ vorrei che questi palazzi venissero considerati i luoghi della sovranità popolare, i palazzi della democrazia”.

Per Napolitano è importante “trarre una lezione dal passato”: “L’Italia ha superato non solo momenti di tensione ma periodi tragici che l’hanno esposta a rischi estremi. Se abbiamo superato quei momenti, sapremo superare le prove che abbiamo davanti”.

Il presidente ha poi aggiunto: “Bisogna fermare la violenza prima che si trasformi in eversione. In questo momento non possiamo essere tranquilli davanti a esternazioni anche solo sul piano verbale o sul piano della propaganda politica”.

Infine ricordando del terribile rogo di Primavalle del 1973, Napolitano ha detto: “Ai fratelli Mattei spetta di diritto di entrare nell’album doloroso delle vittime del terrorismo, senza nessuna parzialità e ghettizzazione”.