Test Invalsi: nel giorno della prova scatta il boicottaggio. Gelmini: “Non si torna indietro”

Pubblicato il 10 Maggio 2011 - 23:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  – Studenti che strappano i codici di riconoscimento dei quiz o consegnano in bianco, sospensioni da parte dei presidi e docenti ‘ammutinati’. In diversi istituti le prove per i test Invalsi alle scuole superiori si sono svolti all’insegna del caos e delle proteste. I quiz per la rilevazione degli apprendimenti degli studenti, che quest’anno hanno riguardato in forma sperimentale anche le seconde classi delle scuole superiori, sono stati boicottati da professori e studenti.

Ma sui dati della protesta e’ guerra di cifre. Secondo il Ministero, su un campione di 2.300 classi, solo 3 non hanno svolto il test Invalsi, quindi solo lo 0,13%. Per i Cobas, invece, in tutta Italia nel 20% degli istituti ci sono stati docenti che si sono rifiutati di far svolgere le prove.

A farsi portavoce della protesta e’ stato proprio il sindacato di base, per il quale ”i quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. Invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi e con pratiche da scuola-guida per la patente”. Secondo i Cobas a Roma, che e’ stata la citta’ capofila della contestazione, il ‘no’ dei docenti ha toccato punte del 30%. A questo dato si e’ aggiunta la protesta di molti studenti, che hanno deciso di consegnare in massa i quiz in bianco. E in alcuni istituti della Capitale – riferisce il collettivo studentesco Senza Tregua – come al liceo Orazio, il boicottaggio ha toccato percentuali alte, fino all’83%. Ma il ministro dell’Istruzione Maria Stela Gelmini e’ deciso ad andare avanti e dal prossimo anno ”estenderne l’uso portando la prova anche alla maturita’, cosi’ come e’ accaduto all’esame di terza media”.

”Sulla valutazione non si torna indietro – ha spiegato la Gelmini – E’ il punto di partenza per avere una scuola migliore. In tutti i Paesi piu’ avanzati funziona cosi”. E se a Milano le prove si sono svolte regolarmente, senza nessun intoppo, a Torino – secondo i Cobas – ”le prove non sono state fatte svolgere, in altri non saranno corrette”. A Roma, dove gli studenti hanno detto di aver ”boicottato in massa” i test in diversi licei, ”un’intera classe di piu’ di venti studenti e altri alunni dell’Istituto d’Arte Roma II sono stati sospesi per tre giorni dal dirigente scolastico per essersi rifiutati di fare il quiz”. I provvedimenti disciplinari sono stati emessi a danno di studenti ‘colpevoli’ di essersi rifiutati di svolgere le prove invalsi. In altre scuole alcuni hanno strappato i codici di riconoscimento e intere classi hanno consegnato in bianco.