Vendola su Dell’Utri: “E’ il Ciancimino della Seconda Repubblica”

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

‘Dell’Utri? Rappresenta l’evoluzione del rapporto in Italia tra mafia e politica, come Ciancimino nella prima Repubblica”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Puglia e leader nazionale di sinistra e Libertà, Nichi Vendola, in una intervista al settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani e anticipata dal giornale.

Il più grande errore del Pd? ”Apparire – risponde Vendola – come una consorteria della conservazione. Con vocazione al suicidio”. La sfida a Berlusconi velleitaria? ”No, non è spavalderia: ho già rovesciato tutti i pronostici e rappresento – sostiene Vendola – una politica che è il contrario di idee lontane dal quotidiano, che non affascinano. Io produco un’emozione. Ho definito Berlusconi geniale perché distinguo tra la persona e la politica. Le persone sono più complesse degli stereotipi: un bandito è un bandito, ma è anche tante altre cose”.

Nella intervista, il presidente della Regione Puglia racconta anche della sua infanzia, della sua omosessualità e delle sue passioni. Sull’ammissione della propria omosessualità, avvenuta nel 1978, in un centro di provincia del Sud, Vendola dice che ”fu dura, ma è dura ancora oggi, perché devo rispondere alle domande su questo”.

E sulla mancata presenza di un partner al suo fianco dice: ”Si deve rompere il filo spinato del pregiudizio e, pur tuttavia, preservare spazi di privacy”. Infine, un commosso ricordo del padre: ”Ho il rimpianto di aver partecipato a una riunione, il 5 gennaio del 2009. Se non ci fossi andato, avrei passato con mio padre le ultime ore della sua vita. Quando sono arrivato, non c’era più”. Alcuni files audio dell’intervista a Vendola, con passaggi su Carlo Giuliani ”eroe”, sull’infanzia, sulla cucina di mamma Antonetta, si potranno ascoltare sul sito del settimanale, www.oggi.it.