Vertice di Arcore, Alfano: “Il rapporto Pdl-Lega è solido”

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi

ROMA – Si aprono le porte di villa San Martino, il vertice di Arcore è finito e Berlusconi è uscito già da una mezz’ora. A parlare, da neo segretario del Pdl, è ora Angelino Alfano. Un vertice di ore dal quale esce confermata l’intenzione di Pdl e Lega “di arrivare a fine legislatura”.

”Il rapporto fra la Lega e Pdl, tra Berlusconi e Bossi è solido”, ha detto Alfano sottolineando che ”la maggioranza è in grado di dare stabilità e portare aventi le riforme”.  Nell’incontro di oggi ”abbiamo ricordato – ha aggiunto – come questa sia la coalizione in grado di assicurare all’Italia governi che durano cinque anni, a differenza della sinistra, è in grado di assicurare una stagione di riforme”. ”Abbiamo governato tanti anni – ha concluso -. Non c’è verifica a cui siamo sottoposti nel rapporto tra Pdl e Lega. E’ la storia che testimonia la nostra è una alleanza collaudata e robusta”.

Insomma, secondo la lettura di Alfano le tensioni Berlusconi-Bossi si sono appianate. Ma in che modo? Il leader del Carroccio è arrivato ad Arcore con tre proposte: ministeri al Nord, riforma fiscale e rimpasto di governo. Obiettivo: ricostruire il consenso perduto. Ma dalle prime parole di Alfano sembra che sia passata la linea di Tremonti, ossia rigore in materia di conti pubblici (altro che taglio delle tasse) in vista della maximanovra richiesta dall’Unione europea. ”E’ stato riconfermato – ha spiegato Alfano – l’obiettivo, il pareggio di bilancio nel 2014 e il fatto che tutto questo dovrà avvenire secondo i tempi previsti e secondo i vincoli che l’Unione Europea ci assegna”. Alfano non è entrato nello specifico dei provvedimenti. ”Abbiamo avuto un discorso di ordine generale – ha spiegato – e non era questa la sede in cui parlare in dettaglio ma ciò che importa politicamente è che si è ulteriormente rafforzata la volontà di andare avanti e concludere questa legislatura”.

Ancora in sospeso la nomina del nuovo ministro della Giustizia, incarico che Alfano lascerà per il suo nuovo ruolo di segretario politico del Pdl. ”Se ne discuterà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane cioè quando la mia funzione di segretario entrerà nel vivo con la modifica dello statuto del Popolo della Libertà”.

Non si è parlato nemmeno di due possibili vicepremier, anche questa un’ipotesi della vigilia. Alfano ha sottolineato che ”non se n’è assolutamente parlato”.