Vitalizi e Province, boicottano le leggi che le cancellano. L’Italia che resiste. Resiste…

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA
Vitalizi e Province, boicottano le leggi che le cancellano. L'Italia che resiste. Resiste...

Vitalizi e Province, boicottano le leggi che le cancellano. L’Italia che resiste. Resiste…

ROMA – Vitalizi dei parlamentari, soprattutto quelli degli ex parlamentari che li incassano (per i parlamentari eletti nel 2.013 e alla prima legislatura già non ci sono più i vitalizi ma pensioni quasi, purtroppo quasi normali, normali come quelle per tutti gli altri cittadini) sembrava fatta. Sembrava fatta la legge che li aboliva i vitalizi.

Caso più unico che raro Pd e M5S avevano di fatto firmato una quasi tregua, anzi di più un quasi accordo, su una legge che riduceva sensibilmente gli importi dei vitalizi per gli ex parlamentari e stabiliva che le pensioni dei parlamentari sarebbero state d’ora in poi pensioni e nulla più.

Già perché i vitalizi, circa duemila, non sono pensioni, pensioni alle quali i parlamentari hanno diritto come e quanto gli altri cittadini. I vitalizi erano calcolati, e pagati, sono anzi tuttora calcolati e pagati senza rapporto con i contributi versati. Quindi sono di fatto prestazioni assistenziali di lusso che la collettività paga agli ex parlamentari.

Non solo, i vitalizi li si cominciava a pagare non al raggiungimento di un’età anagrafica pensionabile. Li si cominciava a pagare quando il parlamentare smetteva di essere in carica, sessanta, cinquanta o quaranta anni di età che fosse.

La legge che vedeva l’accordo di fatto tra Pd e M5S ormai da troppe settimane galleggia in Parlamento. Galleggia, non naviga. Anzi va alquanto alla deriva. Come spesso accade nessuno si assume la responsabilità di quello che è un boicottaggio alla legge. Nessuno ne è apertamente responsabile ma il boicottaggio c’è e minaccia di funzionare.

Ne riferisce Carlo Bertini su La Stampa. In Commissione Lavoro il taglio, cioè il ricalcolo dei vitalizi con il sistema contributivo diventa in una proposta non più taglio ma “accorciamento” a tappe solo degli assegni più alti. Insomma ci provano, resistono a che sia fatto davvero il ricalcolo con il contributivo. Il ricalcolo con il contributivo è l’asse e l’anima della legge che porta la firma del Pd Richetti e la proposta di cestinare il ricalcolo porta la firma di parlamentari Pd.

Non solo il Pd…altro boicottaggio non si quanto “tecnico” dai tempi necessari alla Commissione Bilancio per esprimere parere. E poi parlamentari di lungo corso e robusto vitalizio (di quasi tutti i gruppi) che organizzano la resistenza alla “demagogia” e poi il “perché noi così e altri organi costituzionali no?”.

Insomma la legge per abolire i vitalizi privilegio e dare ai parlamentari la giusta pensione rallenta, arranca, forse si ferma sfinita. C’è contro l’abolizione di vitalizi un’Italia che resiste, resiste, resiste…e incassa.

Fieramente resistono anche le Province, anzi battono cassa, vogliono soldi e adesso hanno pure incredibile titolo per farlo. Sono pochi gli italiani elettori che se ne sono resi conto ma con Il No al referendum del 4 dicembre scorso si è abolita l’abolizione delle Province. Nel frattempo però gran parte delle Province aveva trasferito il personale ad altre strutture dello Stato, in particolare Regioni e Comuni. Regioni e Comuni che furbescamente nella gran maggioranza dei casi si sono presi il personale ma hanno rifiutato di assumersi le competenze delle Province.

Ovviamente Regioni e Comuni hanno ottenuto di prendersi la gente ma non il lavoro che la gente faceva usando il consolidato metodo del boicottaggio: delibere che ritardano, aspettano, giacciono…

Nel frattempo lo Stato centrale dava ovviamente meno soldi a Province svuotate di personale e in teoria svuotate anche di competenze e responsabilità che dovevano passare ad altri. Succede così, lo spiega Paolo Baroni su La Stampa, che le Province resuscitate dall’abolizione per via refendaria della loro abolizione hanno oggi la competenza e la responsabilità su un’infinità di strade e scuole pubbliche. Ma non abbiano più personale e soldi. E quindi chiedano entrambi. La legge che aboliva le Province e il loro sovra costo in termini di spesa pubblica boicottata, boicottata fino a farla morire dall’Italia che resiste, resiste, resiste…