Wikileaks, l’ambasciatore Usa: “Berlusconi a rischio per le inchieste giudiziarie”

Pubblicato il 24 Dicembre 2010 - 01:20 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi “affronta turbolenze” a causa di “almeno tre inchieste giudiziarie”, e nelle prossime settimane, “ha detto Gianni Letta che potrebbero essere pubblicate altre “imbarazzanti intercettazioni”.  Cosi’ l’ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, in un dispaccio del 3 luglio 2008, riferiva della situazione del presidente del Consiglio.

Dopo la “luna di miele” nella prima fase del governo, il premier, spiega Spogli,  “e’ finito nelle turbolenze e non e’ chiaro se abbiano girato a suo vantaggio. Nel caso estremo (‘in the extreme’), e’ possibile immaginare uno scenario nel quale Berlusconi potrebbe perdere considerevole popolarita’ e la sua abilita’ di portare aventi le riforme, o anche il suo potere di governare”.

Le inchieste – si legge nel dispaccio del 3 luglio 2008 pubblicato in nottata da El Pais – sono relative al “caso Mills” e ai “diritti tv Mediaset”. Nel caso “più seguito” dalla stampa, “Berlusconi è accusato di aver trattato favori politici con l’ex direttore della Rai, Agostino Saccà, anche se la gran parte delle prove riguarda le raccomandazioni di Berlusconi che certe showgirl avrebbero dovuto avere più spazio (in tv, ndr)”.

Sul punto, Spogli commenta in una nota che “Berlusconi non sarebbe tenuto alle dimissioni in caso di una condanna penale, anche se probabilmente subirebbe forti pressioni politiche per farlo. Le condanne non sono considerate definitive, finché non superano altri due giudizi. In Italia, questo può richiedere diversi anni”.

Dopo una analisi del ‘Lodo Schifani’, di quella “che Berlusconi chiama una giustizia ad orologeria”, l’ambasciatore americano conclude – nel commento finale del dispaccio – che i “guai giudiziari hanno perseguitato i 15 anni di attività politica” del premier italiano “anche se non ha mai ricevuto una condanna definitiva”. Anche con le critiche alla magistratura di alcuni esponenti dell’opposizione (Massimo D’Alema, ndr), “sembra che alcuni magistrati motivati politicamente siano andati troppo oltre”.

La legge per l’immunità, “che ha il supporto implicito del presidente Napolitano”, potrebbe poi “mettere a tacere” i problemi legali del premier fino alla fine del “mandato di governo”. “Nonostante tutto ciò – scrive ancora Spogli – e nonostante i buoni sondaggi elettorali, possibili nuove rivelazioni nel prossimo mese preoccupano alcuni dei suoi consiglieri”. In breve, Berlusconi e’ finito nelle turbolenze e non è chiaro se abbiano girato a suo vantaggio. Nel caso estremo (“in the extreme”), è possibile immaginare uno scenario nel quale Berlusconi potrebbe perdere considerevole popolarità e la sua abilità di portare aventi le riforme, o anche il suo potere di governare”.