Afghanistan. Kerry a Kabul per dirimere disputa tra Abullah e Ghani

Pubblicato il 11 Luglio 2014 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

kerryAFGHANISTAN, KABUL -Il segretario di stato americano John Kerry è arrivato a Kabul nella notte fra giovedì e venerdi, per tentare una mediazione nella crisi relativa all’elezione presidenziale, che rischia di gettare il paese nel caos.

Kerry incontrerà i due candidati alla presidenza, Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani, che si contendono la vittoria al ballottaggio del 14 giugno, fra accuse reciproche di brogli. Nei giorni scorsi Abdullah ha respinto i risultati provvisori delle votazioni per eleggere il successore di Hamid Karzai, che lo vedono sconfitto da Ghani.

Intanto la proposta dell’Onu di verificare le schede di 8.000 seggi (3,4 milioni di voti) dove si e’ votato per il ballottaggio presidenziale per mettere fine alle tensioni esistenti in Afghanistan e’ stata accettata venerdi da uno dei due candidati, l’ex ministro delle Finanze Ashraf Ghani Ahmadzai, ma respinta dall’altro, il ministro degli Esteri Abdullah Abdullah. Lo scrive l’agenzia di stampa Pajhwok. Un portavoce di quest’ultimo, Fazlur Rahman Orya, ha chiesto infatti un nuovo conteggio per le schede di 11.000 seggi.

Il no di Abdullah alla proposta avanzata dal capo della Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan, Jan Kubis, e’ arrivata mentre Kerry era impegnato nel massimo riserbo in colloqui volti a “rimettere il processo elettorale sui suoi binari naturali”. Kubis ha discusso la proposta elaborata dalla Unama per una profonda revisione dei voti espressi nel ballottaggio con il presidente Karzai, che l’aveva approvata, e l’ha quindi inviata alla Commissione elettorale indipendente (Iec).

Nelle poche ore della sua permanenza in Afghanistan prima di recarsi a Vienna per i colloqui sul nucleare iraniano, Kerry ha gia’ incontrato sia il capo dello Stato uscente sia, separatamente, i due candidati, Ghani ed Abdullah. Da Pechino, in viaggio per Kabul, il capo della diplomazia americana aveva manifestato “la grande preoccupazione” degli Stati Uniti per la nuova crisi che ha bloccato l’ufficializzazione dei risultati, prevista per il 22 luglio, ed auspicato “la costituzione di un governo di coalizione” per pacificare il Paese.

Dato in testa nel ballottaggio con il 56,4% dai contestati risultati provvisori diffusi dalla Iec, davanti a Abdullah (43,6%), Ghani ha pero’ detto di considerare inaccettabile questa idea di Kerry.